generale-moriPalermo, giu.  Il generale Mori ha parlato oggi dei motivi che lo spinsero a prendere contatti con Vito Ciancimino nell’estate del 1992. “Il mio intento, nell`autorizzare prima i tentativi del capitano Giuseppe De Donno, e poi nell`incontrare personalmente l`ex sindaco di Palermo, in quel drammatico periodo segnato dalle stragi di Capaci e via D’’Amelio, era quello di acquisire il maggior numero di elementi informativi possibili su Cosa nostra, rivolgendomi non ai soliti confidenti da quattro soldi, ma a chi ritenevo in grado di fornirmi indicazioni utili a contestualizzare ciò che stava accedendo, la cui matrice causale poteva anche essere rappresentata dagli sviluppi delle oramai note indagini su mafia ed appalti“.
Per i magistrati del processo che lo vede imputato con Mauro Obinu per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, la trattativa tra Stato e boss avrebbe avuto inizio proprio così.