FARMACI Si è svolto a Roma il simposio dedicato all’industria farmaceutica Italiana, e alle iniziative più idonee per rilanciare lo sviluppo di una delle eccellenze dell’industria hi-tech nazionale.

L’incontro è stato l’occasione per la presentazione di una ricerca I-Com dedicata al settore, da cui emerge l’importanza della farmaceutica nell’industria italiana, che già oggi conta per l’1,5% del PIL, oltre il 4% dell’export e il 6,5% degli investimenti in ricerca e sviluppo. Valori che crescono notevolmente considerando i soli comparti dell’innovazione, dove la produzione di farmaci va a coprire oltre la metà del valore aggiunto (52,1%) e dell’export (54,3%) del comparto.

Un’industria, quella farmaceutica, che è oggi la più internazionalizzata, sia per propensione all’export che per attrazione dei capitali esteri: negli ultimi cinque anni, infatti, l’Italia è balzata al secondo posto in Europa per produzione di farmaci, subito dietro alla Germania, pur scontando investimenti in ricerca e sviluppo inferiori alla media europea. Secondo un’elaborazione I-Com, l’aggancio degli investimenti R&D alla media europea porterebbe a un incremento di PIL quantificabile in 2 miliardi di euro, un aumento del gettito fiscale di 400 milioni e la creazione di 36.000 posti di lavoro aggiuntivi.