marò2Siamo ancora nel tempo delle indicazioni, dei “presupponiamo”, forse, chissà. È sconcertante il dilettantismo dimostrato dall’Italia nella vicenda dei nostri due fucilieri. Tanto sconcertante da far pensare che sia voluto, talmente è assurda la storia che vede coinvolti i due marò Latorre e Girone. Ma ciò che risulta ancora più incredibile è che la nostra diplomazia, a distanza di 16 mesi dall’arresto in barba ad ogni diritto internazionale, continua a propinarci delle frasi tipiche il cui senso è: non sappiamo che pesci prendere e neppure come uscire da questa incresciosa vicenda.
Non abbiamo certamente bisogno di inviati speciali incaricati dal Presidente del Consiglio, per esternare frasi vuote come quelle pronunciate oggi da Staffan de Mistura, che ci regala delle perle la cui ovvietà è stucchevole e nauseante.  “Tutte le indicazioni che abbiamo fanno sperare in un processo che sarà rapido ed equo ai nostri marò e che questa storia finirà in fretta“.
In siciliano si direbbe “Il nulla mischiato con niente!”.
Sedici mesi per esternare frasi tanto care alla diplomazia. Paragonabili ai souffle: tanto pomposi alla vista, tanto leggeri nel contenuto e con il rischio che si sgonfino appena “sfornati”.
Ecco, appunto!
Intanto i due leoni rimangono in terra indiana, dimenticati dalle istituzioni, in attesa di un processo farsa, che andrà solo ed esclusivamente nella direzione voluta dall’India, ahiloro. Buona melina, De Mistura.

GB

 

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