Silvio Berlusconi fotogramma video rai 2
Silvio Berlusconi fotogramma video rai 2

Milano, 24 giu. Dopo 7 ore di camera di consiglio è arrivata la tanto attesa sentenza sul caso Ruby. I giudici del tribunale di Milano  hanno condannato Silvio Berlusconi a sette anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Questa la sentenza di primo grado del caso Ruby. L`ex premier e` stato riconosciuto colpevole per il reato di concussione per costrizione e per il reato di prostituzione minorile. Berlusconi era accusato di concussione, ma nel corso del dibattimento il reato è stato trasformato in induzione indebita per una modifica della legge anticorruzione varata dal governo Monti.
L`addio alla scena politica avverrebbe solo con la conferma della sentenza in Cassazione.

Le reazioni

Angelino Alfano
“Il segretario politico del PDL, Angelino Alfano, dichiara: “Ho appena chiamato il presidente Silvio Berlusconi per manifestargli la piu’ profonda amarezza e l’immenso dolore di tutto il Popolo della Liberta’, per una sentenza contraria al comune senso di Giustizia, al buon senso e peggiore di ogni peggiore aspettativa. L’ho invitato, a nome del nostro movimento politico, a tenere duro e ad andare avanti a difesa dei valori, degli ideali e dei programmi che milioni di italiani hanno visto incarnati in lui”.
E’ quanto dichiara il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano.

Andrea Marcucci e Mauro Del Barba 
“Berlusconi venga condannato dagli elettori nelle urna e non con i verdetti delle aule di giustizia. I partiti ed il Parlamento sono chiamati ad una prova di maturità: andare oltre, non farsi influenzare dalla condanna del leader del Pdl”. Lo affermano i senatori del Pd Andrea Marcucci e Mauro Del Barba. “Ci auguriamo che la sinistra non cada nel solito tranello degli ultimi 20 anni-aggiungono i parlamentari- e tenga ben distinte le vicende personali di Berlusconi da quelle della politica. Il nostro obiettivo deve essere quello di sconfiggere il Cavaliere con il voto ed archiviare definitivamente la sua stagione fallimentare”, concludono.

Sandro Bondi
“E’ assurdo pensare che l’attuale governo possa lavorare tranquillamente nel mentre si massacra politicamente, attraverso un sistema giudiziario impazzito, il leader di uno dei partiti che lo sostengono . Soprattutto bisogna prendere una decisione prima che questa magistratura conduca l’Italia alla rovina”. Così in una nota Sandro Bondi, coordinatore del Pdl.

Maria Stella Gelmini
“La giustizia del “te la faremo pagare”, a sentenza senza uno straccio di prova, nonostante la prova generale per una società del “grande fratello” (e del molto denaro pubblico speso inutilmente in intercettazioni) ha trovato finalmente la sua rappresentazione finale.  Certa magistratura – a Milano, nel silenzio generale – non amministra la giustizia, bensì l’etica, nonostante le smentite di decine di testimoni e l’assenza di una prova: come accade in ogni teocrazia che si rispetti . Questa sentenza porta dunque un’altra pietra al monumento della magistratura come contro potere giudicante di chi sia titolato o meno a governare il nostro Paese. Berlusconi è, nonostante tutto, più forte di prima. Cresce il numero delle persone che gli sono vicine anche per questa dolorosa persecuzione cha va avanti da venti anni. Il Presidente Berlusconi deve sapere che tanti lo stimano sia come persona che come leader”.

Nello Formisano 

“Le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi e quelle del governo devono rimanere distinte e distanti. Le rappresaglie minacciate dal Pdl sono perfino più gravi della condanna per prostituzione minorile e concussione dell’ex presidente del Consiglio perché incidono sulla pelle degli italiani in crisi. Berlusconi ha ancora due gradi di giudizio per sperare di essere assolto. L’Italia invece è all’ultimo stadio. Se il Pdl affossa il governo affossa il Paese. Se ne rendano conto”. E’ quanto afferma in una nota l’on. Nello Formisano, vice presidente del Centro Democratico.

Lucio Malan
“Una condanna senza prove e senza reato contro il maggiore protagonista della politica italiana degli ultimi 20 anni è un vero attentato alla democrazia e allo stato di diritto che pone l’Italia tra i paesi con la democrazia a rischio. Purtroppo, non solo Berlusconi, ma le migliaia di cittadini italiani che si trovano ad avere a che fare con la giustizia, non importa se come accusati o come vittime, devono sperare di non essere considerati nemici politici dal magistrato di turno, ma solo sulla base della legge e dei fatti. Spesso succede, ma troppo spesso no”.

Renato Schifani
“Una sentenza abnorme e surreale, con un colpevole e nessuna vittima. D’altronde, aspettarsi dal tribunale di Milano una decisione favorevole al presidente Berlusconi è praticamente impossibile. Una certa magistratura è capace di negare anche l’evidenza pur di colpire l’avversario politico di sempre. Un’anomalia che esiste soltanto nel nostro Paese, dove alcuni giudici, schierati sempre dalla stessa parte, provano a ribaltare il giudizio chiaro e inequivocabile di dieci milioni di italiani che si riconoscono nel presidente Berlusconi. E che non ne possono più di una persecuzione ingiusta e patologica”.

Daniela Santanché 
“Uno schifo, una vergogna”. Questo il commento di Daniela Santanchè ai microfoni del TgLa7 condotto da Enrico Mentana per la condanna a Silvio Berlusconi a sette anni di carcere per il caso Ruby. “Oggi la giustizia non è di casa. Sono voluta venire qui – dice Sanantanché fuori dal Tribunale – perché io che sono sempre dalla parte delle donne volevo vedere le tre donne che hanno giudicato il presidente Berlusconi: sono rimasta troppo male, usare le donne, da parte di donne per una sentenza politica” .

Mara Carfagna
“Al di la’ dell’esito del procedimento -che era atteso – oggi abbiamo una nuova prova dell’anomalia italiana: un processo sul nulla, senza una vittima, è stato utilizzato come strumento per spiare e delegittimare un leader politico. E’ il nuovo sgambetto di un potere dello Stato ad un altro, la dimostrazione che esiste una piccola frangia della magistratura che piega la legge e l’obbligatorietà dell’azione penale alla lotta politica, sminuendo il ruolo fondamentale dell’amministrazione della giustizia così come è inteso dalla Costituzione. Quello di oggi è certamente un altro duro colpo che la giustizia italiana infligge a se stessa e alla sua credibilità. A Silvio Berlusconi va oggi la solidarietà di tutti coloro che credono nella giustizia giusta”.

Osvaldo Napoli
“La poco Santa Inquisizione ambrosiana ha fatto quello che la platea degli ipocriti si attendeva: condannare il presidente Berlusconi per un reato senza testimoni d’accusa ma costruito sulla base di indizi e sospetti. Il Tribunale della Morale pubblica ha emesso un verdetto che strapperà l’applauso di tutti i Tartufi ma che getta o bre pesanti sul futuro democratico dell’Italia. Al Tribunale di Milano i leoni hanno fatto il loro lavoro: dovevano sbranare un uomo colpevole di non aver mai aderito all’ideologia del tartufismo, di non essersi mai piegato alla convenienze della doppia morale che sono radici vive e vitali di una parte cospicua della storia repubblicana. Quei magistrati hanno inteso “correggere” con la loro sentenza il giudizio indulgente di 10 milioni di italiani e richiamarli al dovere di scegliere i loro rappresentanti in base al loro pedigree morale. A Berlusconi, e alle tante persone come lui innocenti coinvolte nell’impietoso spettacolo circense, va la solidarietà e l’affetto mio personale che si unisce a quello di milioni di italiani”.

Laura Bianconi
“Una condanna così è una vergogna, non poggia su nessun reato ed è fuori da ogni logica. Voglio proprio vedere cosa sono riusciti a scrivere nelle motivazioni della sentenza”. Così la senatrice Laura Bianconi, capogruppo del GAL in Commissione Igiene e Sanità. “Pochi e politicizzati magistrati danneggiano con questa sentenza folle tutta la magistratura, degna di questo nome – commenta Laura Bianconi – un operazione chiaramente posta in essere per eliminare Silvio Berlusconi che ormai è sotto gli occhi di tutti gli italiani.

Anna Maria Cancellieri
“Non commento le sentenze”. Cosi` il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, a Catania, ha risposto ai giornalisti appresa la notizia della sentenza che ha condannato a 7 anni Silvio Berlusconi nel processo Ruby.

Danilo Leva
Come tutte le sentenze, quella di oggi del tribunale di Milano va rispetta, senza commettere l’errore di confondere il piano giudiziario con quello politico. Sono quindi inaccettabili i commenti e le reazioni degli esponenti del Pdl, che invitiamo ad abbassare i toni e a rispettare la volontà dei giudici. Da una forza che è al momento al governo del Paese, ci aspetteremmo un atteggiamento più serio e rispettoso dei poteri di costituzionali. La sentenza di oggi non può e non deve incidere sulla prosecuzione dell’azione di governo.

Stefania Prestigiacomo
“Un sistema della giustizia asservito a una politica meschina ha compromesso gravemente la vita democratica e politica dell’Italia. Il verdetto sul caso Ruby e’ una profonda vergogna per il nostro Paese, in cui e’ ormai chiaro che vige un sistema della giustizia corrotto e al servizio di forze politiche che dovrebbero vergognarsi anche solo di pronunciare la parola democrazia”.

Maurizio Bernardo
“La sentenza sul caso Ruby e’ uno scandalo che ci fa vergognare di fronte a tutti i Paesi democratici, dove la volontà dei cittadini viene rispettata. L’uso ignobile della giustizia per far fuori dalla scena politica il leader del più grande partito di centrodestra e’ un orrore che getta il nostro Paese nel baratro dell’antidemocrazia. Non possiamo accettarlo, difenderemo la volontà degli italiani fino alla fine”. Lo afferma in una nota Maurizio Bernardo, deputato Pdl.

Laura Ravetto
“A seguito della sentenza del tribunale di Milano mi domando quanti italiani si ritengano ancora garantiti dal sistema giudiziario italiano”. Così l’on. Laura Ravetto, responsabile propaganda del PDL. “Un processo la cui sentenza era già scritta e che il collegio ha voluto ‘aggravare’ con una pena esemplare che pare essere piu’ che altro una ghigliottina mediatica.”

Renato Brunetta
“Questa sentenza fa paura. Fa paura non solo e non tanto perché cerca di assassinare moralmente e politicamente Berlusconi, ma perché mostra agli italiani in che mani sia oggi la giustizia. Quello contro il presidente del Popolo della libertà, Silvio Berlusconi, è un atto eversivo dei principi di legalità e del buon senso, sproporzionato e inaccettabile, messo in piedi da una parte della magistratura, ormai apertamente e sfacciatamente politicizzata. La sentenza sul ‘caso Ruby’ è l’ennesimo episodio deplorevole e incommentabile di una giustizia, quella italiana, davanti alla quale l’intero Paese dovrebbe interrogarsi e indignarsi. Costruire un castello accusatorio basato sul nulla cosmico, e smentito più volte dai protagonisti stessi della vicenda, oltre ad essere estremamente grave è preoccupante per la democrazia della nostra Repubblica. Da ormai vent’anni si tenta di eliminare un competitor politico di altissimo calibro usando, di volta in volta, i processi, le sentenze, la mala giustizia. Tutto ciò non è più accettabile. È arrivato il momento di dire definitivamente basta a questo attacco alla libertà. Il Pdl sarà al fianco del suo leader per combattere questa ennesima battaglia”. Lo afferma in una nota Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera.

Emilio Fede
“Ho seguito questo momento con molta tristezza, perché mi dispiace, perché gli sono amico perché quello di cui l’accusano sono certo che non sia la verità: mi ha sconvolto, letteralmente”. Lo ha detto Emilio Fede intervistato da Enrico Mentana nel corso dello speciale TgLa7 sul processo Ruby.

Michela Vittoria Brambilla
“E’ la scandalosa conclusione di un processo illogico e ingiusto, che in condizioni normali non avrebbe neppure dovuto iniziare. Avrei detto “conclusione scontata”, se il collegio giudicante non avesse superato in zelo perfino i pm. In condizioni normali, infatti, sarebbe difficile ignorare che le presunte vittime dei reati ascritti negano di averli subiti, che non sono costituite parti civili, che decine e decine di testimoni avallano la ricostruzione della difesa, che l’accusa non è sorretta da prove. Ma se l’imputato è Silvio Berlusconi e il rito processuale è quello ambrosiano, la condanna è scritta in anticipo e “a prescindere” e l’unica sorpresa può essere un anno in più. Tutti gli italiani lo sanno, a cominciare dai milioni di cittadini che hanno votato e voteranno Berlusconi e che oggi gli sono ancora più vicini”. Così l’ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla commenta la sentenza sul caso Ruby emessa oggi dalla quarta sezione del Tribunale di Milano.

Barbara Saltamartini
Non ci aspettavamo nulla di diverso da questa sentenza. Questo è un processo contro Berlusconi ed è fatto a Milano. È evidente che una certa ala militante della magistratura non ha come stella polare la ricerca della verità ma vuole solo ed elusivamente Silvio Berlusconi fuori dalla politica e per raggiungere questo scopo è disposta a qualsiasi mezzo. La sentenza di oggi non è che la prova del pregiudizio e dell’odio verso il presidente Berlusconi e di una persecuzione politica intollerabile. I giudici sono andati oltre quello che aveva chiesto la procura. Sette anni di carcere e l’interdizione perpetua è quanto di peggio potevamo aspettarci. Il Popolo della Libertà non consentirà di distruggere l’uomo Silvio Berlusconi, e non lo consentiranno i milioni di italiani che hanno scelto e continueranno a scegliere la sua leadership”. E’ quanto dichiara la deputata del Pdl, Barbara Saltamartini.

Simona Vicari
“Con costanza, caparbietà e tenacia dopo 20 anni la magistratura ha emesso la sua sentenza per tentare di eliminare dalla scena politica Silvio Berlusconi, capo dell’opposizione eletto da dieci milioni di italiani. Un’assurdità che ha precedenti solo nei Paesi dell’ex Unione Sovietica”. Lo ha dichiarato la senatrice del Pdl Simona Vicari.

Vincenzo Gibiino 
“Quando la fantasia occulta drammaticamente la realtà. Nemmeno la finzione cinematografica avrebbe osato quanto i giudici di Milano, responsabili di una sentenza infamante nei confronti di Silvio Berlusconi. Il caso Ruby è una montatura ad arte, che ha come unico obiettivo la distruzione umana e politica del leader del Popolo della Libertà. Neanche i più pericolosi criminali hanno ricevuto un atteggiamento tanto ostile da certa magistratura”. Lo dichiara il Senatore Vincenzo Gibiino del Popolo della Libertà. “La gente per bene, i milioni di cittadini che a febbraio hanno confermato la propria fiducia al Pdl e a Berlusconi – prosegue Gibiino – faticano a credere e a ritrovarsi in un sistema giudiziario sempre più giustizialista e sempre meno giusto. Serve una riforma radicale della giustizia per dire basta ad uno uso spregiudicato delle leggi. Il giudizio si basi sui fatti e non sia più strumento di lotta politica”.

Alessandro Pagano 
“Non ci sono parole per commentare la ‘scabrosa’ sentenzadel tribunale di Milano che ha condannato Silvio Berlusconi a sette anni di reclusione e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici: dinanzi ad un simile processo politico in cui le garanzie dell’imputato vengono calpestate per ‘compiacere’ la pubblica accusa, sia giudiziaria che mediatica, non si può che rimanere atterriti e sgomenti. Da oggi Milano come Teheran, come autorevolmente e condivisibilmente affermato dal direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara”. Ad affermarlo il deputato del Pdl Alessandro Pagano.

Gabriella Giammanco 
“Una sentenza inaccettabile, scandalosa e paradossale scritta secondo il solito copione: screditare ed eliminare politicamente il nostro leader”. Lo dichiara Gabriella Giammanco, deputata Pdl. “Il teorema dei giudici si basa su reati inesistenti. Per il reato di concussione contestato al presidente Berlusconi manca il presunto concusso. Per quello di prostituzione minorile – continua Giammanco – manca la presunta vittima, visto che Ruby nega di aver mai avuto rapporti sessuali con Berlusconi”.
“La guerra delle procure contro il presidente del piu grande partito moderato italiano continua. Ma sia chiaro – conclude – il Pdl si farà scudo a difesa del presidente Berlusconi, senza arretrare di un passo”.

Enrico Buemi
“So che è un boccone amaro da digerire – ha dichiarato Enrico Buemi, capo gruppo Psi della commissione giustizia del Senato – ma non saremo in grado di fare riforme serie e vere della giustizia se non si va oltre la situazione giudiziaria di Silvio Berlusconi. Sono venti anni che assistiamo a uno scontro tra politica e potere giudiziario senza precedenti, che blocca il Paese e il Parlamento. Non si riesce ad affrontare questioni urgenti senza essere costretti a fare i conti con questa anomalia tutta italiana. I fatti personali non possono esimere il Parlamento da affrontare le emergenze del sistema giudiziario che ci squalificano agli occhi del mondo”.

Monica Cirinnà 
“Stupisce che tutte le donne del centrodestra, dalla Santanchè, alla Carfagna, dalla Casellati alla Biancofiore, passando per la Mussolini e la Prestigiacomo si siano immediatamente esposte per difendere un imputato condannato per un reato molto grave, in particolar modo per delle donne. Pur comprendendo la loro necessità politica di difendere sempre e comunque il proprio leader, mi permetto di ammonirle su un punto non trascurabile. Non svendete in nome dell’appartenenza politica un principio che per tutte è sacro ed è stato sempre alla base dei molte battaglie comuni: la difesa delle minorenni e del corpo delle donne”. Lo dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà della commissione Giustizia.

Nino Bosco
“Un calcio alla democrazia italiana. Il verdetto sul caso Ruby è uno scandalo indegno per un Paese che si dice avanzato. E l’uso a fini politici della giustizia per eliminare Berlusconi è la metastasi di un male tutto italiano che va estirpato in maniera quanto più rapida e radicale possibile”. Lo dichiara Nino Bosco, deputato Pdl.