Prosegue, senza sosta, l’’offensiva’ dell’ufficio tributi del Comune di Afragola nel napoletano. Una vera e propria guerra dichiarata a chi ha finora evaso il pagamento della TARSU sui box auto, solai e cantine. Una tassa sui rifiuti solidi urbani iscritta a ruolo anche per quei contribuenti il cui locale è inidoneo alla produzione di rifiuti. Resta a loro poi, fornire la prova di tale inidoneità ed ecco che si sono riversati sull’ufficio stesso una marea di ricorsi in autotutela. Da oltre un anno è partita, su tutto il territorio comunale, una lotta, a quanto pare, senza quartiere atta soprattutto a scovare gli evasori della tassa sui rifiuti, TARSU, degli ultimi cinque anni. Come è risaputo l’ente comunale detiene specifici poteri di indagine al fine di verificare i dati e le informazioni contenute nelle denunce. L’ufficio Tributi comunale può acquisire informazioni in sede di eventuale accertamento d’ufficio, attraverso la rilevazione della misura e la destinazione delle superfici. Nei casi di mancata collaborazione da parte del contribuente o di altro impedimento, anche sotto forma di diniego a poter accedere all’immobile, l’accertamento può essere legittimamente effettuato in base a presunzioni. Ed è quello che ha attuato la GESET ITALIA Spa, società subentrata ad Equitalia, ed incaricata dall’ente locale afragolese della riscossione dei tributi comunali. La società concessionaria, anche in virtù di quanto previsto dall’art. 13 del Regolamento TARSU, ha avviato in esecuzione del contratto stipulato con il Comune di Afragola il 18 aprile del 2011 accertamenti ‘porta a porta’ per scovare eventuali evasori. La verifica, ancora in corso, ha consentito di rilevare cespiti come box, cantinole, depositi, solai ecc., mai dichiarati da chi invece, li ha utilizzati negli ultimi cinque anni. A quanto pare sono stati scoperti tantissimi evasori, anche totali. Alla fine l’attività di verifica in corso ha portato, di conseguenza, ad un incremento dell’emissione degli avvisi di accertamento per i contribuenti afragolesi che non si sono mai iscritti per la TARSU ed anche per quelli che risultavano iscritti però, per superfici inferiori a quelle che effettivamente sono state accertate. Ad un certo punto sono stati ‘arruolati’ appositamente dei ‘postini’ con migliaia di cartelle ciascuno da notificare ai cittadini afragolesi. Ora il problema che si pone non è se esse vanno pagate o meno. Ma come mai dal 2007, anno di approvazione del regolamento comunale, se ne sono accorti solo nel 2012 che nessuno aveva pagato? Molti afragolesi infatti, risultano addirittura che non hanno mai pagato la TARSU sui cantinati e solai nonostante che nel 2007 ne fosse stato previsto il pagamento. Peccato che sembra che i cittadini non siano mai stati avvisati di tale loro nuovo ‘tributo’ ne direttamente, per avviso a casa, ne indirettamente, con affissione di manifestati di avvisi comunali. Ed ecco spiegato il fatto che risultano evasori al 100 % della TARSU relativa al cantinato e solai quasi tutti i contribuenti afragolesi e questo è un rafforzativo della mancata comunicazione istituzionale al cittadino. Inoltre, qualcuno ha posto anche una questione di illegittimità delle richieste presentate dall’ente locale. Ad esempio è stato evidenziato che al contribuente spetti pagare, nel caso del cantinato, una tassa conteggiata sul 50% della superfice totale in quanto pertinenza/vano accessorio. Questo anche se non sia previsto dal Regolamento comunale. Tutto questo ha dato il via ad una pesante stangata che si è abbattuta sui cittadini afragolesi. La GESET ha infatti, dopo gli accertamenti, immediatamente messo in atto contro i ‘furbetti’ scovati la procedura forzosa, con tutte le maggiorazioni, gli aggi e gli interessi di mora del caso, per il recupero della TARSU, tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per il quinquennio 2007 – 2012. Per cui i contribuenti ‘furbetti’ hanno ricevuto un avviso di accertamento, per il periodo non prescritto, comprendente la sanzione per omessa o infedele dichiarazione, a seconda dei casi, più gli interessi previsti dal Regolamento TARSU e dalle leggi in materia. Una procedura, quella attivata, dunque prevista per legge ma che sta penalizzando ulteriormente numerosissimi afragolesi che si sono visti recapitare anche più di un avviso di accertamento per lo stesso anno e per importi che variano dai 300 euro ai 7mila euro e anche di più da pagare entro 60 giorni dal ricevimento. Chi ha pagato nei termini ha ottenuto una riduzione ad ¼ della sanzione applicata per gli anni oggetto degli accertamenti. Considerando la pesante situazione economica e sociale che colpisce gran parte delle famiglie italiane e nello specifico quelle di Afragola questo non ha fatto altro che gettare nello sconforto chi si è visto, suo malgrado, dover far fronte all’esosa richiesta del Comune tramite la GESET. Anche perché, come se non bastasse poi, nel mese di settembre scorso i cittadini afragolesi, mentre erano alle prese con le cartelle esattoriali TARSU per il quinquennio 2007 – 2012, si sono visti recapitare anche le cartelle relative alla TARES, Tariffa Rifiuti e Servizi, riferita all’anno 2013, che ha preso sostanzialmente il posto della vecchia TARSU. Di fatto i cittadini sono stati obbligati a pagare più tasse nello stesso anno. Entro il dicembre 2013 la TARES ed entro sessanta giorni dal ricevimento la TARSU per il quinquennio 2007- 2012. Una situazione insostenibile per molte famiglie! Quei cittadini che risultano unici occupanti di un immobile (quasi sempre persone anziane e sole) si sono viste recapitare ad esempio, somme da pagare anche di 700 euro, il raddoppio (ed oltre) della tassa e mora. Per non parlare degli esosi fardelli caduti sugli esercizi commerciali. Alla fine in tanti si sono visti costretti a dover attivare le procedure per chiedere una dilazione per un periodo massimo di 12 rate bimestrali, e, conseguentemente, completare il pagamento in 24 mesi. Comunque sia nemmeno con la dilazione però, il problema è stato risolto. Questo, perché alla fine al pagamento della TARSU, relativa ai periodi dal 2007 al 2012, e TARES 2013, sebbene dilazionato, è andato a sommarsi con tutte le altre imposte e tasse statali e le altre spese mensili che una famiglia deve sostenere. Per cui alla fine il contribuente, in alcuni casi, si è trovato a sborsare, in tasse, anche fino a 400 euro al bimestre. La giustificazione da parte degli amministratori comunali a quello che sta avvenendo è che l’attuale Amministrazione, di centrosinistra, non ha voluto aumentare in maniera inverosimile le tasse comunali, e questo nonostante i debiti ereditati dalla passata amministrazione che si stanno pagando con enormi sacrifici, ma si è vista costretta necessariamente nel procedere ai sensi di legge, per combattere l’evasione fiscale, nei confronti di tutti i contribuenti risultati non in regola con il pagamento dei tributi comunali. Peccato però, che ci si dimentica che tale operazione è partita nel 2012 pertanto è stata attivata dalla precedente amministrazione, di centrodestra, e quindi poi, continuata se non rafforzata dall’attuale governo della città. Comunque sia sembra quasi che a differenza dei precedente amministratori, gli attuali siano privi di una qualsiasi strategia per risolvere questa situazione e anche per ridurre le tasse. Dal comune si difendono affermando che lo scopo è di scovare i furbetti e tutelare chi le tasse le paga tutte. Del resto chi non paga le tasse costringe gli altri a pagare di più e costringe chi governa a dare alla collettività servizi poco efficienti. Alla fine per il bilancio comunale questa lotta all’evasione avviata in città è una vera ‘cuccagna’. Le previsione infatti, portano a credere che questa lotta all’evasione possa portare nelle casse comunale circa 3 mln di euro. Intanto, si è saputo annullare un bando per la concessione di loculi al cimitero indetto dalla passata Giunta e questo, nonostante che diverse centinaia di cittadini avessero anche pagato l’acconto richiesto e di cui sono ancora, dopo 6 mesi, in attesa del rimborso, mentre non si è saputo fronteggiare, in qualche modo, la precaria situazione creatisi dalla richiesta della TARSU annualità dal 2007 al 2012 e in particolare per il pagamento dei cantinati e solai. Sono quasi tutti i cittadini afragolesi che possiedono una casa di proprietà ad avere anche un cantinato. In molti casi si tratta di luoghi non vissuti che presentano pareti con mura di tufo non rivestite e terreno vivo a terra. Sono pochi i casi in cui questi cantinati sono stato trasformati in cantinetta e quindi sono vissuti. Eppure, nei loro confronti sono stati emessi avvisi di accertamento in virtù del fatto che l’accertamento può essere legittimamente effettuato in base a presunzioni. Una presunzione di produzione di rifiuti, operata dall’Ufficio tributi del Comune, che però, non preclude all’utente di dimostrare nel caso concreto, ai sensi di legge, l’inidoneità del locale a produrre apprezzabili rifiuti. Quando il contribuente è andato però, a fare presente che il suo cantinato non era vissuto alla GESET le motivazioni presentate non sono state ritenute valide e gli è stato consigliato, se credeva di avere elementi validi in mano, di fare ricorso alla commissione tributaria provinciale con un ulteriore aggravio di spese per il contribuente. Non c’è più sordo di chi non vuol sentire. Ci sono poi, numerosi cittadini che non hanno, a differenza di chi ha collaborato, permesso l’ingresso nelle loro abitazioni, e di conseguenza l’accertamento, agli incaricati della GESET. Nei loro confronti l’accertamento è stato effettuato in base a presunzioni. Il timore è però, che qualcuno di questi possano, prima di ricevere l’avviso di accertamento, procedere al pagamento dei tributi regolarizzando la loro posizione con il ravvedimento operoso e pagando in questo modo, una sanzione in misura ridotta. Per evitare questa drammatica situazione non era possibile fare un condono per gli anni in questione come è stato fatto in altri comuni italiani? Magari puntando al recupero fiscale di quanto dovuto ma senza tartassare i cittadini e facendo pagare loro solo la somma dovuta dell’imposta più i relativi interessi, ma senza l’applicazione delle sanzioni previste dalla normativa. Ricordiamo che la stragrande maggioranza dei cittadini afragolesi, era inconsapevolmente evasore. Si potrebbe pensare che il Comune di Afragola abbia puntato al solo recupero fiscale a discapito completo dei cittadini senza tener conto delle loro esigenze.
Ferdinando Pelliccia