Bernie-Ecclestone

Bernie Ecclestone è stato convocato a giudizio in Germania con l’accusa di corruzione, di cui abbiamo notizia anche qui, si presume che il patron della Formula 1 abbia corrotto un ex-dirigente della società bancaria BayernLB, Gerhard Gribkowsky, già condannato nel 2012 ad otto anni e mezzo di carcere dalla stessa corte che giudicherà Ecclestone.  Gribkowsky avrebbe accettato 44 milioni di dollari perché agevolasse la vendita del circus automobilistico al CVC britannico ad un prezzo non competitivo.

Se Ecclestone si difende asserendo che la somma era stata versata a seguito di un ricatto ai suoi danni che nulla ha a che vedere con la faccenda, rimane il fatto che tale accusa nuoce gravemente alla Formula 1, tant’è che la stessa accusa afferma in pratica che la F1 sia stata venduta ad un gruppo sotto il diretto controllo di Ecclestone. Quest’ultimo pur avendo venduto la maggioranza delle azioni della Formula 1 rimane comunque detentore di molti titoli azionari e di diritti commerciali specifici inerenti la formula uno.

La gravità del fatto si va a delineare non soltanto quando si pensa a tutti i fan e gli amatori dello sport corsistico, ma a tutta l’industria che respira e vive appoggiandosi sopra la formula uno, dalle case automobilistiche e tutti i laboratori di ricerca ingegneristici che usano le macchine da F1 come prototipi per le macchine del futuro, ma anche a siti di scommesse come Bwin che hanno intere aree dedicate alla Formula 1, basti andare su https://www.bwin.it/formula-1. Dunque, un eventuale coinvolgimento dell’intera lega in un processo di corruzione danneggerebbe tutti.

Sebbene Ecclestone si sia dimesso con effetto immediato dalla direzione della Formula 1 la sua figura resta comunque ancora legata alla società tant’è che la stessa board della Formula 1 ha deciso di lasciare ogni potere decisionale all’ex direttore sebbene sarà soggetto ad un maggior monitoraggio e controllo sulla sua attività e sulle sue decisioni.

 

 

 

 

 

 

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