L’augurometro per gli italiani

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ITALIAQuest’anno il messaggio di buon anno ai nostri lettori viene pubblicato in forte ritardo. Abbiamo dovuto trovare il coraggio di sperare ancora che il popolo Italiano sia mosso da un orgoglio ormai dimenticato e dalla dignità perduta.

Auguriamo a tutti gli italiani un 2014 pieno di soddisfazioni e di felicità. Moltissime persone meriterebbero ogni bene e questo potrebbe essere realizzabile se molte altre risvegliassero le proprie coscienze e prendessero atto che il loro andazzo potrebbe diventare la maledizione dei propri eredi, una maledizione che sarà scritta sui futuri libri di storia quando faranno un logico parallelismo con l’attuale momento e con ciò che scrisse Sciascia nel Giorno della Civetta quando spiegò con il massimo realismo, le categorie del genere umano “gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…”

Che potrebbero desiderare ancora gli italiani che sono già stati sepolti da tasse e vessazioni di ogni tipo, da governi lasciati tranquilli a svolgere le proprie mansioni che hanno portato a una miriade di suicidi e alla morte dell’intera economia nazionale, da una giustizia ingiusta e da una interpretazione del diritto molto personalizzato,  dalla distruzione dei territori provocati dall’incuria e dal malaffare, da incarichi dirigenziali pubblici  inopportuni e il reimpasto di poltrone sempre più costose, improduttive e molto “gestibili”..che altro potrebbero desiderare?  Ci si preoccupa del mancato scontrino fiscale del bar, forse omesso per sopravvivenza, ma non ci si preoccupa delle immense evasioni “legali” che “lavano e asciugano” miliardi al giorno. Ci si preoccupa dei paradisi fiscali senza realizzare che se esiste il paradiso è solo perché esiste l’inferno. Ma non sarebbe meglio se vivessimo tutti in un paradiso? Si, l’Italia potrebbe davvero essere il giardino del mondo, all’Italia non mancherebbe nulla, potrebbe essere un piccolo diamante invidiato da tutti. Questo però non è possibile perché la cecità degli italiani ha reso impossibile questo ideale. Ma gli italiani non hanno le palle per rivoltarsi? No, non è così. Gli Italiani sono abituati a vivere nel marcio, anche nelle piccole cose cercano il compromesso, persino chi apparentemente combatte la corruzione alla fine cerca la “giusta soluzione”. Ditemi chi di voi non accetterebbe un lavoro sicuro in cambio del versamento al “benefattore” di un anno di stipendio? Oppure chi non sfrutta l’amico dell’amico per avere una visita medica specialistica in tempi brevi?  Lo scherzo è finito ragazzi, ora ognuno dovrà fare i conti con il proprio stile di vita, un modo di vivere radicato da generazioni, ma purtroppo gli errori di ognuno ricadono sul benessere di tutti.

L’unico augurio che mi sento di porre al mio popolo è che riacquisti la vista, la dignità e che impari a rivalutare parole obsolete come “onore”, “rispetto” e “libertà”.

Daniela Russo