Roma, 20 gen. Questa volta la cimice era nascosta dentro la tappezzeria di una poltrona della sala riunioni della regione Lazio. Un apparecchio artigianale, non in uso alle forze investigative, ma con l`obiettivo di intercettare i colloqui del governatore, Nicola Zingaretti, e dei i suoi collaboratori. Non è la prima volta, però, che microspie e strumenti elettronici di intercettazione ambientale vengono rinvenuti nel palazzo della Cristoforo Colombo. E` l`11 aprile 2011, quando l`allora governatore, Renata Polverini, convoca una conferenza stampa nel suo ufficio. “Ieri sera (10 aprile, ndr) -spiegava- mi hanno dato la notizia di aver trovato una microspia nella mia stanza in Regione. Questa situazione mi da’ amarezza“. La microspia fu rinvenuta in una intercapedine, a pochi metri dall`ufficio di gabinetto della presidenza. Dopo la denuncia, gli investigatori sequestrarono tre microspie e una microcamera. La Procura apri` un fascicolo d`inchiesta. Successivamente è stato accertato che due delle tre microspie rinvenute erano state autorizzate dalla procura di Velletri che indagava sulla gestione illecita del traffico di rifiuti solidi urbani.
(Adnkronos)