corea-del-nordRoma, 20 gen  –  Continua in Corea del Nord la dura repressione contro i cristiani. Come riferisce l’Agenzia Asia news è stata raccolta nei giorni scorsi la testimonianza di un esule fuggito dal regime nordcoreano che ha confermato come i cristiani rischiano ogni giorno la vita. Si stima che nell’insieme dei campi di concentramento sparsi in tutto il Paese, siano rinchiuse almeno 200mila persone. Le persecuzioni alle quali sono sottoposti i cristiani, sono state recentemente confermate da una fonte di “Daily Nk”, organo di informazione composto da dissidenti del Nord.

“Le autorità nordcoreane – si legge – dividono i dissidenti in diverse categorie a seconda della ragione per cui cercano di scappare. Quelli che portano con sé una Bibbia o hanno stretto contatti con cristiani cinesi vengono di solito giustiziati”. Si ritiene che, nonostante la repressione, stia crescendo nel Paese il numero delle Chiese sotterranee, che riunirebbero circa 400mila cristiani. Secondo un rapporto pubblicato all’inizio dell’anno da Open Doors, gruppo che aiuta i cristiani perseguitati in tutto il mondo, la Corea del Nord si è classificata al primo posto, per il dodicesimo anno consecutivo, fra i Paesi che hanno perseguitato i cristiani.

Il paese comunista guidato dal dittatore Kim Jong-un che ha recentemente fatto giustiziare lo zio Jang Song-thaek, nega la libertà religiosa e la professione di qualunque tipo di culto diverso da quello della persona di Kim Il-sung.

 

 

(AGENPARL)