ruby

Milano, 23 gen. Silvio Berlusconi risulta indagato per corruzione in atti giudiziari. E` quanto emerge dalla Procura di Milano che, dopo il processo Ruby 1 e Ruby 2, si prepara al terzo filone d`indagine. A darne nota è il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati che, con uno stringato comunicato rende noto l`iscrizione dell`ex premier e dei suoi legali. In tutto, secondo quanto emerge, sono 45 le persone iscritte nel registro degli indagati.

Indagati anche Ghedini, Longo e altre 43 persone
Niccolò Ghedini e Piero Longo da avvocati a indagati. Il loro nome, insieme a quello di altre 43 persone, risulta iscritto nel registro degli indagati per il terzo filone di indagine sul caso Ruby. Tra gli indagati, da quanto trapela in Procura a Milano, risultano anche le Olgettine e la stessa Ruby che sarebbero accusate di aver mentito a pagamento. Per loro l`accusa dovrebbe essere di favoreggiamento o di corruzione in atti giudiziari, mentre per i legali l`accusa sarebbe di corruzione di testimoni.

Bruti Liberati, inchiesta atto dovuto, no rito immediato
“Un atto dovuto”. Così il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati replica ai giornalisti dopo l`iscrizione nel registro degli indagati di Silvio Berlusconi per corruzione in atti giudiziari nell’ambito di un nuovo filone di inchiesta sul caso Ruby che nasce in seguito alle motivazioni dei giudici sui procedimenti Ruby 1 e Ruby 2. Quanto alla possibilità che la Procura possa fare ricorso al rito immediato per gli indagati, Bruti Liberati si limita a rispondere che “non prevediamo al momento di chiedere il rito immediato”. In totale sono 45 le persone iscritte nel cosiddetto Ruby ter.

Bruti, Boccassini non seguirà inchiesta
Non sarà Ilda Boccassini, ma i pm Pietro Forno e Luca Gaglio a seguire l`inchiesta su Ruby ter. La Boccassini “mi ha segnalato che ha altri impegni più pressanti in questo momento” spiega il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati.

Ghedini-Longo, nostra iscrizione registro indagati atto dovuto
“In relazione alla notizia della nostra avvenuta iscrizione nel registro degli indagati nel procedimento cosiddetto Ruby ter, si deve osservare che si tratta di un atto dovuto in relazione alle indicazioni prospettate nel processo cosiddetto Ruby bis”. Lo affermano in una nota Niccolò Ghedini e Pietro Longo, avvocati di Silvio Berlusconi.