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“Sistema Paese in movimento” questo è il nome della ormai famosa missione che sta compiendo il 30° gruppo navale costituito dalla portaerei Cavour, la rifornitrice di squadra Etna, la nuova fregata Bergamini ed il pattugliatore Borsini. Il Gruppo Navale Cavour guidato dallammiraglio di divisione Paolo Treu, è salpato dal porto di Civitavecchia lo scorso 13 novembre 2013, alla volta del canale di Suez, e dopo aver compiuto l’attraversamento delle acque del golfo arabico e dell’oceano indiano, ora sta circumnavigando l’Africa.

Tra gli obbiettivi della missione vi è il rilancio del ruolo dell’Italia in ambito internazionale, in particolare in aree d’interesse strategico per il Paese, attraverso le navi della marina militare,  strumenti multiruolo in grado di esprimere preziose capacità in attività prettamente militari e non, grazie alla loro connotazione duale: il cosiddetto dual use.

Partecipano alla campagna circa 1200 militari fra cui circa un centinaio di donne. Si tratta di uno straordinario insieme di cuori, menti e braccia che, in piena sinergia con il personale delle onlus, delle infermiere volontarie della croce rossa italiana e delle aziende sponsor, danno lustro all’Italia ed esprimono l’eccellenza italiana nel settore militare, industriale e, non ultimo, in quello umanitario, specchio dell’ingegno, della forza di volontà e della capacità realizzativa del popolo italiano, ma anche della sua solidarietà nei confronti dei paesi più poveri ed in difficoltà.

Dopo quasi quattro mesi dal giorno in cui iniziò la missione, curiosissimi di conoscere qualche dettaglio in più, raggiungiamo l’ammiraglio Paolo Treu, comandante del trentesimo gruppo navale che ci racconta con l’orgoglio di chi ha creduto che la sinergia tra diverse professionalità e la collaborazione tra Paesi, non solo porti vento in poppa all’economia italiana ma abbia consolidato ed esaltato la stima e la simpatia verso quel carattere tipico Italiano capace di commuovere. Dopo tante cattiverie e forse un pizzico di invidia, sgorgate dalle penne di chi ha una visione limitata e viziata di “promozione del Paese”, verso la capacità e la creatività, nonché la generosità, dei vertici della Marina Militare che invece hanno voluto fortemente questa missione, il tempo dei bilanci si avvicina e il dialogo con il comandante Treu diventa emozionante, commovente, quando racconta “Quando lasciamo un porto la gente delle comunità locali ha le lacrime agli occhi. I nostri militari insieme al personale della Fondazione Rava, della Croce Rossa italiana e i volontari di Operation Smile Italia Onlus, hanno saputo dare molto, sia dal punto di vista medico che umano”. Un team sanitario di bordo, costituito da diversi ufficiali medici e da sottoufficiali infermieri, nonché ufficiali medici del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e  infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, ha affiancato le squadre-lavori, effettuando migliaia di visite mediche, soprattutto a donne e bambini, e fornendo occhiali e medicinali di primaria necessità. Bambini ed adulti affetti da labiopalatoschisi e da malformazioni o esiti di malformazioni della testa e del collo  sono stati  accolti a bordo della portaerei Cavour, insieme ai loro familiari, e operati gratuitamente nelle sale operatorie messe a disposizione dalla missione.

I marinai italiani hanno voluto portare il proprio aiuto mettendo le loro professionalità ed esperienze a servizio delle comunità locali, cimentandosi in pitturazioni di aule e locali di vita, ripristino di impianti idraulici ed elettrici, realizzazione di zanzariere, ricostruzione di porte, di finestre e di mobilio vario, installazioni di pompe per l’estrazione dell’acqua,  e opere volte a scongiurare il forte rischio malarico di alcune zone.

Tra gli obiettivi del trentesimo Gruppo Navale vi è quello dell’addestramento degli equipaggi in contesti nuovi ed altamente stimolanti, interagendo anche con le Marine alleate e dei Paesi amici. Di primaria importanza in alcune aree è la sicurezza marittima, sono indispensabili le operazioni di deterrenza anti-pirateria, di protezione del traffico mercantile, di ricerca e soccorso. E’ stato fondamentale dare il sostegno alle Marine dei Paesi visitati, cooperando per lo sviluppo delle loro capacità operative (Maritime Capability Building), favorendo la sicurezza globale nell’interesse della comunità locale e internazionale, soprattutto nelle nuove aree di sviluppo dove potrebbero attecchire pericolose attività delinquenziali.  A bordo della Cavour sono stati ospitati alcuni Ufficiali di Angola, Congo e Nigeria proprio per un confronto diretto sulla possibile e continua cooperazione.

Il comandante del Gruppo Navale ci racconta di realtà sconosciute, di società italiane che operano in Africa o nei Paesi arabi, di lavoratori italiani ai confini del deserto che con grande gioia hanno accolto la rappresentanza del loro Paese d’origine che anche solo per qualche momento è stata capace di farli sentire meno soli, meno lontani.

Tutto questo è stato possibile anche grazie alle aziende italiane che in parte hanno contribuito al sostegno della missione.  La promozione delle eccellenze imprenditoriali italiane,  vede il Cavour agire quale trailer itinerante di EXPO 2015.  Infatti è stata svolta un’intensa attività di promozione dell’esposizione nel Golfo Arabico e nel continente africano, oltre a sostenere il Made in Italy sui mercati in espansione, in una cornice istituzionale prestigiosa ed interamente italiana.  Questo ha provocato un mare di polemiche purtroppo, senza valutare il possibile ritorno economico di questa campagna, che si traduce in occupazione, in ricchezza per il Paese.  Oltre alle moltissime doti che vantano gli Italiani, dobbiamo ammettere che è un “Paese in continuo lamento”, facciamo che per una volta l’odio si trasformi in salutare iodio e che l’aria del mare possa portare nuove energie per la tanto auspicata ripresa.

Daniela Russo

 

Video intervista telefonica con il Comandante del 30° Gruppo Navale Cavour, Amm. Paolo Treu