convegnoFesta della donna. Un giorno per riflettere sul mondo in rosa con convegni, spettacoli, musica e poesia. Un giorno anche per ricordare le violenze, sia psicologiche che fisiche, subite dalla donne. Al riguardo nella città dei Papi si è tenuto questa mattina, presso la sala convegni della Provincia, un interessante dibattito sui centri antiviolenza a cui le donne possono rivolgersi per  trovare tutto l’aiuto necessario. “Non abbiamo bisogno di feste commerciali,ma di tanta cultura del rispetto” – è stata l’affermazione della  presidente dell’associazione Donne per la sicurezza Onlus di Viterbo, Giovanna Dominioni, che ha introdotto il convegno informativo che rientra nelle iniziative promosse dalla Provincia con il progetto “Donne, arte, musica e poesia 2014”. All’incontro hanno preso parte la consigliera provinciale per le Pari opportunità, Maria Antonietta Russo, la psicologa del centro antiviolenza di Viterbo, Marisa Nicolini, il legale Elisa Fornero, l’educatrice Valentina Sega e Simonetta Pacini, che ha voluto portare all’attenzione dei presenti la sua toccante testimonianza. La consigliera Russo ha spiegato come oggi, rispetto al passato, la donna abbia la possibilità, attraverso gli strumenti legislativi, di denunciare la violenza subita. “C’è anche un percorso privilegiato per chi subisce violenza – ha ricordato Russo – che taglia quelle che sono le lungaggini delle cause giudiziali”. La presidente del Centro antiviolenza di Viterbo ha spiegato come il centro accolga tutte le donne che hanno subito violenza, creando un clima di familiarità per permettere loro di aprirsi con fiducia. “Ci sarà un colloquio iniziale – ha precisato Dominioni – riservato,  per questo riceviamo su appuntamento. Il primo colloquio serve per capire che strade intraprendere. Qualora ci fosse bisogno di un aiuto legale abbiamo il nostro avvocato Elisa Fornaro”. “Offriamo un punto di ascolto – ha aggiunto Fornaro –  Ascoltiamo le donne ed il loro problema. Il nostro compito fondamentale è far capire loro che non devono vergognarsi della violenza subita. Cerchiamo anche di non portare il problema  in aula giudiziale, offrendo alla persona la possibilità di ritrovare un rapporto familiare. Non sempre, infatti, l’allontanamento di chi ha esercitato violenza è la soluzione ideale”. Inoltre, il legale ha precisato come al centro antiviolenza si rivolgano donne di tutte le estrazioni sociali e come via sia la possibilità di usufruire del gratuito patrocinio, garantendo l’assistenza senza alcun esborso di denaro.  Di emozioni delle persone ha parlato la psicologa Nicolini : “Bisogna capire che tipo di difficoltà sta subendo la persona ed il contesto in cui ci muoviamo. Se la donna non viene svincolata dal suo mondo interno è anche difficile proporre azioni legali”. La psicologa ha poi posto l’accento sulla violenza psicologica che è molto più subdola di quella fisica: “la violenza fisica si vede, quella psicologica no” – ha commentato. “La donna quando è sotto violenza –  ha concluso la psicologa – vive  in una sorta di paralisi emotiva. La paura paralizza prima di tutto le emozioni”.  L’educatrice Valentina Sega, responsabile del centro di ascolto di Vetralla (VT) ha, invece, richiamato l’attenzione sull’importanza dell’ascolto e dell’educazione. Ha poi ricordato l’interesse dei ragazzi delle scuole al progetto portato avanti da “Donne per la sicurezza onlus” per sensibilizzare i giovani alla legalità.

Wanda Cherubini