STRISCE BLULa vicenda delle multe per la sosta nelle strisce blu, comminate perché prolungata oltre il tempo per cui l’automobilista ha pagato il ticket, ha finalmente un punto fermo. Ma con un “prezzo” e un metodo che fa onore all’Italia degli stenti: il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, lo ha messo con un “Obbedisco” all’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia (Anci), guidata dal Sindaco di Torino Piero Fassino, cioè i Comuni possono prevedere che, oltre al corrispettivo e la penale per il tempo di sosta sforato, sia comminata una sanzione pecuniaria non per violazione del codice della strada ma per violazione di una delibera comunale.

Prima di questo accordo, il ministro Lupi aveva più volte ribadito, a seguito di una precisa risposta ad una interrogazione parlamentare, che di multa non se ne doveva parlare e che questo per lui era il punto finale sulla vicenda. Ma, insisti da una parte, insisti dall’altra, quella che chiamiamo per semplificare “la lobby dei Comuni che fanno soldi facendo cassa sulla sicurezza degli amministrati”, alla fine ce l’ha fatta. Il ministro, per non perdere la faccia, ha tenuto a precisare che le sanzioni pecuniarie saranno fattibili però’- solo da quei Comuni che avranno approvato specifiche delibere in merito. Vorremmo conoscere quel Comune che non lo farà. Per il ministro, in sostanza,  basta evocare il rigore delle norme e tutto funziona.

Quindi, l’interrogazione parlamentare, la risposta data dal sottosegretario che dava torto a chi faceva le multe, le puntualizzazioni del ministro, non sono servite a nulla, la situazione e’ identica a prima? No, e’ peggio di prima, perché alla beffa della vicenda in sé, col ministro che smentisce se stesso e il suo ministero, si aggiunge l’ulteriore scredito delle istituzioni da parte di coloro che sarebbero preposti a valorizzarle. Non ne avevamo bisogno, ma questa e’ la conferma di una Italia che non cambia, cioè quella dell’incertezza delle pene e dei diritti.

 

Fonte: ADUC