jolly-quarzo (2) Alle ore 17 di ieri è stato registrato un attacco pirata condotto contro un cargo battente bandiera italiana iscritto al Registro Internazionale tenuto presso la Capitaneria di Porto di Genova ed operata da equipaggio prevalentemente di nazionalità italiana. Si tratta della nave Jolly Quarzo ro-ro portacontainer della compagnia di navigazione Ignazio Messina & C SpA di Genova. Il cargo era in rotta verso Port Said in Egitto. L’attacco pirata per fortuna è stato respinto dal team di sicurezza privato imbarcato a bordo della nave.  La Jolly Quarzo era in navigazione al largo delle coste somale quando è stata avvicinata da tre skiff che hanno tentato un abbordaggio. La reazione del team di sicurezza è stata immediata. I security contractor hanno subito aperto il fuoco contro i barchini pirati che minacciosamente si stavano avvicinando al cargo italiano. I predoni del mare resisi conto che la nave italiana era difesa hanno desistito dal loro intento e si sono allontanati velocemente.  Il comandante della Jolly Quarzo  ha immediatamente attuato tutte le procedure previste in caso di attacco pirata.  Comunicando l’attacco all’International Maritime Bureau, IMB, che  è  il centro a cui vengono comunicati tutti gli attacchi pirati nel mondo. Dall’IMB la comunicazione viene poi immediatamente trasmessa alle forze di polizia locali che richiedono assistenzaai pattugliatori militari internazionali presenti in zona. Sul posto è intervenuto un elicottero militare giapponese che ha perlustrato inutilmente l’area alla ricerca dei pirati somali che ormai si erano dileguati. L’allarme è finalmente rientrato alle ore 19 locali.  La nave è l’ultima di quattro cargo battenti bandiera italiana con una capacità di 3.900 teu, 6.350 metri lineari di carico rotabile, costruite nel cantiere coreano Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering, le altre tre sono la Jolly Diamante, la Jolly Perla e la Jolly Cristallo.  Quanto accaduto dimostra che al largo delle coste del Corno D’Africa il ‘lavoro’ dei predone del mare è diventato molto più faticoso e rischioso rispetto al passato ma non è cessato del tutto come in molti vogliono far intendere. Le navi commerciali non sono più facili prede come un tempo in quanto quasi tutte ora  sono difese da team di sicurezza armati presenti a bordo. Finora nessuna nave difesa è stata catturata. Sebbene il fenomeno della pirateria marittima non sia più ai livelli raggiunti fino al 2011 quando si registrava il sequestro di una nave al giorno il livello di rischio è considerato ancora alto. Fino a quando i predoni del mare la facevano da padrone era difficile non incappare in uno skiff pirata e dover ingaggiare una ‘gara’ per sfuggire al suo attacco. Oggi non è più cosi, ma non è detto che il rischio di essere attaccati non ci sia più e quanto accaduto alla Jolly Quarzo lo dimostra. Nel bacino somalo e Oceano Indiano vi sono dei veri e propri gruppi di assalto che girovagano in lungo e in largo per il mare in cerca di un’eventuale preda. Una curiosità il team di sicurezza a bordo della nave italiana era composto da personale della Triskel Risk Management. Si tratta della prima società privata italiana che ha ottenuto le autorizzazioni per imbarcare il proprio personale sulle navi italiane con funzioni anti pirati. Con il D.M. 266/2012 è stato regolamentato il ricorso alle guardie di sicurezza private armate a bordo delle navi mercantili italiane contro gli atti di pirateria completando il sistema delineato dalla legge 130/2011.Lo scorso primo marzo era stata invece, attaccata una nave da crociera battente bandiera inglese della compagnia Carnival. La nave era in rotta verso Mombasa in Kenya per una crociera di 16 giorni e proveniva da Alessandria d’Egitto. L’attacco è avvenuto all’alba e a 100 miglia al largo delle coste della Somalia. I predoni del mare erano a bordo di due skiff. L’attacco è fallito per la pronta reazione dell’equipaggio e le manovre adottate dal comandante per sfuggire agli assalitori. I pirati non sono riusciti a salire a bordo ma hanno lanciato razzi e esploso numerosi colpi di mitra in direzione dello nave a scopo intimidatorio. A bordo oltre trecento passeggeri in gran parte statunitensi. Per fortuna nessuno di loro è rimasto ucciso o ferito. Solo un membro dell’equipaggio è rimasto ferito lievemente.

Ferdinando Pelliccia