Disagi al Pronto Soccorso del policlinico Gemelli di Roma. Attese di ore prima di riuscire ad essere visitati e pazienti che alla fine, dopo estenuanti attese, decidono di andarsene a casa. Al triage viene dato il codice al momento della registrazione, ma non si comprende bene con quale ordine poi i pazienti vengono chiamati, in quanto molti codici verdi passano prima di quelli gialli. “Sono 4 ore e mezza che attendo di essere chiamato – ci dice un paziente con dolori al petto ed al fianco. Mi hanno assegnato il codice giallo. Ho sentito però chiamare prima di me molti codici verdi ed ancora sono in attesa!”. Il signore è entrato al Pronto Soccorso dei Gemelli alle ore 20 di ieri e riesce a farsi visitare soltanto a mezzanotte e mezza. Per fortuna che era un codice giallo! Esce dalla stanza dopo aver eseguito un elettrocardiogramma ed un prelievo del sangue, ma deve ancora attendere un’altra ora affinché venga chiamato per la lastra al torace insieme ad altri pazienti. Ma l’odissea non finisce qui perché per avere i risultati degli esami dovrà aspettare ancora altre 5 ore! Riesce ad ottenere una diagnosi soltanto alle 5 del mattino di oggi e soltanto dopo sua sollecitazione. Ha una polmonite. In totale il paziente ha atteso ben 10 ore prima di avere la sua diagnosi. Ma il caso del signore, purtroppo, non è isolato, in quanto ci sono tanti pazienti che da ore attendono il proprio turno. Qualcuno va in accettazione per protestare, ma l’infermiere di turno sa soltanto rispondere: “Questa è la situazione di tutti i Pronto Soccorsi d’Italia e non possiamo noi cambiarla!”. Certamente una risposta che non accontenta i pazienti che attendono da ore, chi in piedi, chi, più fortunato, è riuscito a trovare un posto seduto. Ci sono poi coloro che, evidentemente “pratici “ loro malgrado del Pronto Soccorso romano, si sono attrezzati con tanto di cuscino e coperta, visto che sanno che l’attesa durerà ore! La pazienza degli utenti raggiunge il culmine ed alla fine in parecchi protestano, ma invano. Nel frattempo i corridoi si riempiono di letti con pazienti sempre in attesa, lasciati lì non si sa ancora per quanto tempo. Si vede anche una ragazza con una ferita al piede che per andare a farsi medicare è costretta a saltellare sull’altro piede sano per raggiungere la stanza della medicazione, visto che nessuno l’ha fornita di stampella o di carrozzina. Il bagno poi del Pronto Soccorso è sporco con il pavimento schizzato di macchie di sangue e carta igienica in giro dappertutto. C’è un bagno per tutti, senza distinzione tra uomini, donne e disabili. Emana poi un odore a dir poco nauseabondo. E pensare che in quel bagno ci vanno la maggior parte delle partorienti! “I bagni non vengono puliti da ore!” – ci informano i pazienti che sono lì in attesa da troppo tempo. E’ questa una delle tanti notti che si può passare al Pronto Soccorso del policlinico Gemelli, a dimostrazione del punto di degrado a cui è arrivata la nostra sanità pubblica.