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Presente ieri a Roma presso la Camera dei Deputati, promosso dalla Onlus “Dona la vita con il cuore” il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha plaudito l’importante iniziativa. “Siamo di fronte alla realizzazione di un Cardiac center moderno,  che mette da un lato, nella città di Roma,  un nuovo tassello avanzato sulla prevenzione e la cura delle malattie cardiovascolari e sull’impostazione generale della rete d’emergenza del nostro Paese e dall’altro l’iniziativa della onlus “Dona la vita con il cuore” , che è un aspetto strategico non solo  per la realizzazione di questo centro, ma di come si stanno sempre più sviluppando, grazie al terzo settore ed all’azione delle  comunità,  realtà di eccellenza nei nostri ospedali e centri di ricerca”. Il ministro ha, quindi, sottolineato come nei maggiori ospedali del nostro Paese, ma anche nei piccoli sia importante l’azione delle comunità attraverso la  raccolta di fondi senza i quali l’Italia non sarebbe in grado di sostenere da sola l’enorme sforzo che il sistema nazionale richiede per far fronte ai bisogni di una popolazione che sarà sempre più anziana ed allo stesso tempo offrire ai cittadini tecnologie e farmaci sempre più avanzati. “Faccio un plauso a questa iniziativa  – ha proseguito il ministro Lorenzin- che aiuterà non solo a reperire le risorse per  rendere sempre  più operativo il centro,  ma a fare un lavoro per noi essenziale che è quello della prevenzione delle malattie cardiovascolari per le persone più giovani. Non è vero  – ha sottolineato l’on. Lorenzin – che il cuore si ammala con l’età. Quindi, fare prevenzione e render consapevoli la popolazione della necessità di controllarsi è sicuramente un’attività estremamente importante”. Riguardo poi al centro,unico in Italia,  il ministro ha evidenziato come il Policlinico Gemelli sia l’ospedale di Roma che sta facendo una sforzo nella sua organizzazione e come questo Centro sia un fiore all’occhiello che non solo rende orgogliosi ,ma che permetterà di  competere sempre di più  con i livelli di eccellenza rispetto agli altri Paesi.  Ma questo è quello che si ha a Roma. E nelle altre realtà italiane come è messa la sanità pubblica? “Vorrei rassicurare un po’ – ha affermato il ministro – Sentiamo sempre parlare di sanità come malasanità, ma non ci rendiamo conto spesso dei grandissimi livelli di competenza e tecnologia che abbiamo nel nostro Paese. Sulla rete di emergenza e, soprattutto in quella delle malattie cardiovascolari e del sistema neurovegetativo stiamo avendo risultati molto importanti. Abbiamo capacità di  intervento forte su tutto il territorio nazionale. Anche lì dove ci sono elementi di criticità – ha proseguito il ministro – su questo settore le strutture italiane  non hanno molto da invidiare a quelle europee,  anzi!. Soltanto non ne parliamo mai. Tanto è vero che ci viene chiesto da molti Paesi europei di collaborare a livello internazionale da questo punto di vista.  Certo – ha ammesso Lorenzin – abbiamo non solo le luci, ma anche le ombre spesso dovute più che a problemi finanziari a problemi di governo dei processi con pronto soccorso e 118 che non funzionano come dovrebbero, a cui si aggiunge una mancanza di coordinamento con il territorio. Punteremo sempre di più sulla prevenzione – ha concluso il ministro – Parlare di alcol e tabagismo tra i giovani non è banalizzare il problema, ma un approccio al problema che deve essere comune a tutti noi.  Abbiamo un gup culturale da superare nell’educazione dei figli fin da piccoli”. Il ministro ha, quindi, annunciato che si sta realizzando il patto della salute con 10 miliardi di euro di recuperi da reinvestire nel settore sanitario. Lorenzin ha poi posto l’attenzione sul nuovo farmaco per l’epatite C , che salva la vita, ma il cui costo è di 56 mila euro a dose. Per la prima applicazione si stima che si spenderanno ben 3 miliardi di euro l’anno.  “Puntiamo, quindi, alla riduzione degli sprechi – ha ribadito il ministro –  Per fare oggi una buona medicina ci vogliono le risorse umane e le tecnologie.  Infine, Lorenzin ha annunciato che per l’8 ed il 9 aprile prossimi si terranno gli stati generali sulla salute per pianificare una nuova sanità e focalizzare le criticità  da affrontare e da risolvere.  “Ci presentiamo come protagonisti innovativi sulla ricerca – ha rimarcato Lorenzin – Oggi l’Europa sta perdendo di competitività . Sarà un semestre ambizioso.   C’è ancora molto da fare sulle capacità di fare rete. L’Italia deve fare del suo bagaglio scientifico il suo punto di forza. Per fare ciò necessita della cultura scientifica. Questa è una sfida culturale per il nostro Paese”.

 Wanda Cherubini