mare nostrum1Dopo i tre marinai risultati positivi anche al test “Quantiferon” sembra che anche altri tre sono risultati positivi allo stesso test.  Si tratta di sei militari di una decina della Marina Militare italiana impegnati nelle operazioni Mare Nostrum. I dieci lo scorso 9 giugno erano già tutti risultati positivi al “Tubertest” che rivela la presenza di un’infezione latente del micobatterio della tubercolosi. Almeno otto erano imbarcati sulla Nave Grecale impegnata nelle operazioni di soccorso ai migranti nel Mediterraneo. Questi militari sembra che però, erano stati tutti  giudicati idonei al servizio e quindi posti in temporaneo imbarco su un’altra unita navale, con la prescrizione di assumere la terapia farmacologica per debellare l’infezione da micobatterio della tubercolosi. Se questo aggiornamento in negativo della situazione verrà confermato vorrà dire che le misure di prevenzione e il protocollo sanitario messi in atto, con estremo ritardo dato che sono attivi solo dallo scorso 14 gennaio, per prevenire i rischi virali e biologici e quindi assicurare la massima tutela della salute del personale che opera a stretto contatto con i migranti, vista la percentuale elevatissima di infetti deve far riflettere sull’evidente inadeguatezza delle cautele adottate. Desta anche preoccupazione il fatto che al momento sembra non siano disponibili i test per la rilevazione delle possibili contaminazioni della tubercolosi. La “Sanofi Pasteur MSD”, la società che rifornisce la Marina militare del “Tubertest”, nei giorni scorsi sembra abbia reso nota la momentanea carenza del prodotto e che, quindi, potrà rispondere alla richiesta di fornitura appena il prodotto sarà di nuovo  disponibile. La stima fatta è presumibilmente per il mese di luglio 2014.