Nei gironi scorsi era stato reso noto che  una decina di militari della Marina Militare impegnati nelle operazioni “Mare Nostrum”  erano  risultati positivi al test di Mantoux, la prova di screening che individua la presenza di un’infezione latente del micobatterio della tubercolosi. Ora si sa che almeno tre di essi sono risultati positivi anche al test tbc Quantiferon. I tre militari  erano imbarcati  sulla “Nave Grecale”. Uno di essi è un operatore sanitario. Certamente è una positività contratta in servizio visto che,  per l’arruolamento, è obbligatorio produrre documentazione sanitaria di  negatività al test  di Mantoux. Questi militari ora si dovranno sottoporre al previsto ciclo di cure per debellare la malattia.  Il contagio si è verificato nonostante che il ministero della Salute ha coordinato un gruppo di tecnici ed esperti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera e della Marina Militare che in collaborazione con gli uffici sanitari, hanno lavorato a un protocollo unico per tutti gli operatori militari atto a individuare una profilassi e strumenti adeguati per garantire sicurezza sanitaria almeno minima. A tale scopo sono stati approntati  dispositivi medici come tute, guanti e mascherine.  Il fatto che almeno otto marinai sono stati contagiati è una percentuale elevatissima che deve far riflettere sull’evidente inadeguatezza delle cautele adottate. Evidentemente è necessario fare molto di più per evitare rischi virali e biologici al personale militare e delle Forze di polizia imbarcato sulle navi che operano nel Mediterraneo nelle attività di soccorso ai migranti.  Desta anche preoccupazione il fatto che al momento sembra non siano disponibili i test per la rilevazione delle possibili contaminazioni della tubercolosi. La “Sanofi Pasteur MSD”, la società che rifornisce la Marina militare del “TUBERTEST”, nei giorni scorsi sembra abbia reso nota la momentanea carenza del prodotto e che, quindi, potrà rispondere alla richiesta di fornitura appena il prodotto sarà di nuovo  disponibile. La stima fatta è presumibilmente per il mese di luglio 2014. In Italia, la Tbc  è stata debellata da decenni per cui è plausibile che sia stata portata da portatori provenienti da Paesi in cui essa è ancora una malattia latente.