unnamedRicorreremo al Tar sulla base di legittimità amministrativa e sulla poca chiarezza dei criteri di assegnazione dei fondi erogati dal Comune. Non hanno incertezze le associazioni culturali viterbesi che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa all’interno del cortile di Palazzo dei Priori, dopo essersi viste assegnare, a distanza di un anno di tempo, dal Comune di Viterbo fondi del tutto irrisori rispetto a quelli stabiliti per l’Estate ed il Settembre viterbese. Grandi assenti proprio gli interlocutori principali, i rappresentanti dell’amministrazione comunale che, pur invitati dalle associazioni a quello che stamani avrebbe dovuto essere un confronto chiaro e diretto, hanno preferito declinare l’invito. Presente qualche consigliere di minoranza, come Chiara Frontini, Giulio Marini e Gianmaria Santucci. A prendere per primo la parola è stato stamani Marco Trulli dell’Arci di Viterbo. (Per il video intervento Marco Trulli clicca qui). “Diverse associazioni contattate dall’amministrazione comunale in vista del cartellone delle attività estive e del Settembre viterbese sono state invitate dall’allora assessore alla Cultura, Giacomo Barelli ed una per una sono state indirizzate rispetto ad una prospettiva di finanziamento, con un bando aperto. Diverse associazioni si sono fidate dell’amministrazione ed hanno messo in atto il proprio cartellone di attività. Ad un anno di distanza queste associazioni si sono viste assegnare dei finanziamenti ridicoli rispetto all’importo che era già speso in molti casi.  Le associazioni provano a spacciare cultura e non droga, non hanno possibilità di liquidità e sono costrette a bloccare le attività rispetto al Settembre viterbese. Chiediamo un confronto pubblico rispetto a quali soluzioni si intendano perseguire ed un orizzonte più chiaro rispetto a quello che deve venire. Pensare ad oggi, 5 giugno 2014, di aspettare un altro anno per avere un’idea di quello che dobbiamo fare per questa estate è inaccettabile. Chiediamo anche un dialogo con l’associazionismo più franco e diretto”.  Ma per Trulli la cosa incredibile è che  la determina abbia finanziato tutti, spartendo la torta con un universo sterminato di attività. Ha preso poi la parola Sante Paolacci dell’associazione Funamboli (per il video sull’intervento di Sante Paolacci clicca qui) che ha posto un paio di domande all’amministrazione  comunale: “Per l’amministrazione le associazioni sono un peso o una risorsa? Perchè se sono una risorsa, come ha detto il sindaco Michelini,  ci chiediamo perchè queste associazioni si  trovino con le spalle al muro e siano indebitate. Non possono neanche programmare il futuro perchè hanno creduto alla parola dell’amministrazione. Qualcuno nella maggioranza ha parlato di marchettificio. C’è marchettificio secondo l’amministrazione? Secondo noi no, chiediamo solo  tempi certi, chiarezza, vogliamo che l’amminstrazione pensi prima gli eventi e non dopo. Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Cerra di Tetraedo: “Abbiamo partecipato ad una bando attraverso un progetto. Siamo stati  convocati dall’assessore Barelli che con altre associazioni ci ha commissionato 12 psettacoli da fare nelle frazioni di Viterbo comune per un importo di 8 mila euro. Ad oggi ci dà 2 mila euro, diviso in 3 associazioni, ovvero 700 euro a testa. Ad un anno di distanza ci viene detto che l’importo è stato ridotto dell’80 per cento. Se un rappresentante comunale ti convoca e dice certe cose penso che le sue parole debbano avere un peso. Non può prendere in gioro le associazioni e  lasciarle in mezzo alla strada con i debiti. Per non parlare del Comune di Viterbo – incalza Cerra – dove  sono cambiati negli ultimi 5 anni ben 6 assessori alla Cultura. Noi non abbiamo alcun interlocutore. Non sappiamo con chi parlare e ci ritroviamo qui a parlare con voi in un cortile perchè nessuno ci dà retta”. La presidente della Pro Loco di Viterbo, Irene Temperini  ha, quindi, ricordato come la Pro Loco sia stata la prima,  quando il siondaco è stato eletto, a convocare una riunione di asssociazioni all’ex frantoio di San Martino al Cimino. “Lì’ il  sindaco aveva fatto tante promesse – afferma Temperini –  come la programmazione, coinvolgendo tutti gli operatori culturali, che, parole sue,  sono la linfa vitale,  benchè ora  qualcuno dica che non ci sarebbe nulla in città se non ci fosse  Caffeina. Io penso che esistano tante di realtà a Viterbo e che, malgrado lavorino spesso avvilite ed  all’0mbra dei riflettori,  aggregano centianaia di persone durante tutto l’anno. Tante assocaizoni fanno in media un evento ogni 8-10 giorni”.  Temperini poi annuncia un ricordo al Tar: ” Stiamo valutando tutti insieme un ricordo al Tar. Come Pro Loco noi non siamo coinvolti, ma qualcosa di storto in futuro c’è stato, visto che siamo stati chiamati più volte come una sorta di  inbucatore di altre realtà in occasione della chiusura delle piazze del centro storico ed a Natale, quando abbiamo presentanto un programma organizzato con più di 20 associazioni dove c’era di tutto, al costo di 35-40 mila euro. Fu rifiutato perché ci dissero che la spesa era troppo elevata. Poi vediamo svilita la spesa natalizia in 2 progetti senza anima, senza pubblicità, non coordinati con nessuna realtà culturale di cui uno dei bandi è attenzionato dalla Procura della repubblica. Non deve esistestere nè il mercantificio  né marchettificio,  però vorremmo un’organizzazione della cultura e sprattutto rispetto. Ricorreremo, quindi,  al Tar, per farlo ci autotasseremo, bloccando i finanziamenti, saremo in doppia difficoltà. Tutto ciò per  farvi capire che non vogliamo approparci di un sitema di cose che non va,  ma vogliamo anzi demolirlo”. Grandi promesse non mantenute anche per Serenella di Ludica 1243. “Ci hanno fatto grandi promesse  per progetti che abbiamo da ben 14 anni. Questa amministrazione sembrava volesse fare di Ludika il grosso evento medioevale,nazionale ed internazionale. Ciò ci era stato promesso. Invece, dopo un anno, ci viene  finanziato un contributo irrisorio mettendoci in una fascia senza sapere i criteri , anzi è stato prolungato il bando dopodiché esce un regolamento a marzo e vengono applicati dei criteri su una cosa fatta postuma”. Stesso discorso per Giulio Misi dell’associazione XXI Secolo: “In un’economia del buon padre di famiglia prima di spendere per una macchina nuova sarebbe meglio pagare le rate della macchina vecchia. Insieme ad altre associazioni abbiamo proposto al Comune una serie di concerti ed il premio Fausto Ricci, grande baritono dei primi del ‘900. Ci aspettavamo i contributi concordati, invece, ci siamo ritrovati nella penultima fascia di questa contribuzione. Abbiamo speso quasi 9 mila euro, ce ne hanno restituiti appena 800. Ci mortifica soprattutto trovarci nella penultima fascia insieme alle sagre dei paesi. Quello che denunciamo è proprio la mancanza di rispetto delle promesse fatte. Abbiamo dovuto annulare il concerto di Bruno Canino perché manca ancora un saldo che dobbiamo dare al maestro. Anche Claudio Pica di Immaginaction ricorda di aver preparato un concerrto dello Stato sociale senza chiedere alcuna cifra.  “Barelli si è esposto con 2500 euro. Ci siamo ritrovati dopo un anno con soli 493 euro di rimborso. Non capisco i criteri che ci hanno collocati in questa fascia da 493 euro che non sono sufficienti neanche per pagarci la Siae. “Si tratta di un difetto di forma – incalza Simonetta Pacini di Tuscia Eventi – facendo un calderone che non ha alcun senso”. “Propongo che tutti gli operatori del territorio smettano di fare delle cose – ha affermato Augusto Terenzi della compagnia Mani in alto – altrimenti il modus operandi del Comune e dell’assessorato non cambierà. Non hanno nemmeno un minimo di etica nel metterci la faccia nelle loro operazioni culturali che sono disastrose – incalza Terenzi – Hanno veramente la faccia di bronzo”. “Non ci hanno per niente sostenuti – commenta Paolo Cappelli di Take off – Il Comune avrebbe potuto usufruire dei vantaggi fiscali della Siae, invece, abbiamo dovuto pagare tutti 2/3 in più della Siae”. “La nostra associazione è stata esclusa dai fondi perché si erano persi la pratica – incalza Andrea Pascucci di Moto Perpetuo . Per fortuna l’avevano protocollata”. “E’ una rivendicazione etica di rispetto nei confronti del lavoro fatto una anno fa – conclude Trulli – Non è più possibile andare avanti così con questi modi di agire.” Per le associazioni Caffeina non è un problema, ma si aspettano un confronto aperto con i rappresentanti comunali.” Potremmo vivere anche senza fondi comunali se soltanto avessimo una programmazione” – ha concluso Temperini. Le associazioni, infine, annunciano che a breve terranno una manifestazione pubblica, un grand evento in piazza per denunciare questa situazione.

Wanda Cherubini