Hamas e il gioco delle tre carte

Written in

aereo-israele

Sta diventando una tattica ormai consolidata e fa parte del gioco di Hamas. Ogni volta che Israele accetta una qualsiasi sospensione temporanea delle ostilità, dall’altra parte ricominciano i lanci di razzi sulle città israeliane, così da portare il governo della Stella di David a ritornare sulle sue posizioni. E si è verificata, puntualmente, anche oggi. Era chiaro che il sì dell’estensione della tregua raggiunta in seno all’esecutivo di Tel Aviv ieri sera, era condizionato ad altrettanta risposta affermativa di Hamas che invece non c’è stata. E’ un gioco al massacro. Una tattica oculata per mostrare il massacro, per sbandierare i propri morti, accattivandosi le simpatie del ventre molle della sfaccettata sinistra mondiale. Israele avrà i suoi tanti difetti, non ci si schiera nè da una parte e neppure dall’altra, ma bisogna riconoscere che nessuno Stato accetterebbe passivamente di farsi colpire senza muovere un dito. E proprio mentre Israele decide di rompere la tregua, visto il continuo lancio di razzi sulle sue città, Hamas ora è disposto ad accettare un cessate il fuoco di 24 ore. E’ il gioco delle tre carte, solo che gli israeliani conoscono bene il trucco. Una convivenza iniziata male, continuata peggio nel tempo, e senza alcun futuro. Una comunità internazionale distratta e diciamolo pure indifferente, che si risveglia solo e soltanto al primo missile che parte. Nessuno di noi, nè i nostri figli e i nostri nipoti, avranno abbastanza tempo da vivere per vedere scritta davvero la parola fine in questo conflitto. Parte così il 20° giorno dell’operazione Margine protettivo, tra bombardamenti e razzi, tra tunnel da eradicare e morti da mostrare al mondo, come cimeli.

GB