Tel Aviv – 31 luglio – E siamo arrivati anche al giro di boa del 23° giorno dell’operazione Margine di protezione. Allo scoccare della mezzanotte lo spartiacque segna il volgere del nuovo giorno, il 24esimo tra sangue e rovine. Ci si indigna e si sputa veleno. Assistiamo incuranti al blackout occidentale e del mondo arabo che, da una parte, non va al di là delle parole, e dall’altra agli improperi contro Israele, come se questo fosse sufficiente a lavarsi la coscienza di un dramma senza fine. A scaldare la platea assuefatta, ci pensa dall’Iran la grande guida spirituale della Repubblica degli Ayatollah che bolla come “cane rabbioso” la Stato di Israele, mentre il suo, di Stato, moderato come mai, auspica che si possa armare Gaza al meglio per eliminare e annientare il popolo della Stella di David. Che dire, la diplomazia raggiunge vette mai viste con parole e speranze così auliche.
La guerra tra sordi va avanti, incurante dei dintorni, del calcestruzzo che vola da tutte le parti e la polvere che si mischia all’odore di morte, in un cocktail per assetati di sangue. L’unica “musica” che volteggia nell’aria è quella delle sirene, delle bombe e dei razzi. Ed inizia così la conta giornaliera dei morti: dal mattino alla sera, durante una tregua voluta dall’Idf, che poi si rivelerà totalmente inutile, sono 129 le vittime palestinesi. 3 i soldati israeliani uccisi, tutti tra i 20 e i 21 anni.
Israele e il suo governo decide, dopo una riunione di 5 ore dell’esecutivo di Tel Aviv, che non è il momento di fermarsi. Si va avanti fino a che la potenza di fuoco di Hamas non sarà resa al lumicino e i tunnel scavati per penetrare sul suolo ebraico non saranno tutti completamente distrutti.
Hamas invece sceglie con cura metodica i luoghi affollati e zeppi di gente da cui far partire i suoi razzi contro il nemico, mentre con assurda follia mostra al mondo i suoi inconsapevoli e prescelti martiri del fuoco sionista.
La notte si accende di luci traccianti, di colpi, di spari, di angosce e paure, in quella terra che di Santo ha soltanto il nome; poi per il resto è semplicemente uno dei tanti gironi infernali di questo ottusissimo mondo.
GB