Suonano le sirene nella notte delle città israeliane, mentre i soldati dell’Idf continuano nell’incessante opera di smantellamento dei tunnel creati da Hamas e l’aviazione militare della Stella di David risponde con i bombardamenti dei siti dai quali partono i lanci delle brigate Ezzedin al-Qassam.
Tel Aviv 28 luglio – Avrebbe dovuto essere una giornata di tregua quella di oggi in Palestina, che sarebbe dovuta servire per continuare il soccorso umanitario nella striscia di Gaza, ma anche per discutere a bocce ferme di un cessate il fuoco più duraturo. E invece è stata una giornata di “normale” guerra da ambo le parti, con Hamas che dopo aver lanciato razzi per tutta la notte, nonostante l’allungamento di altre 24 ore della tregua, e Israele che questa mattina – visto il ripetuto lancio di razzi sul suo territorio – ha deciso di ricominciare i bombardamenti. Mentre gli israeliani ricominciavano a martellare Gaza, Hamas tornava, a parole sui suoi passi e dichiarava di accettare la tregua: ma la frittata era già stata messa in tavola e tutto è andato a carte quarantotto. Infatti per tutto il giorno sono continuati i lanci di razzi dalla striscia verso il territorio israeliano e i soldati della Stella di David hanno continuato a far saltare i tunnel che via via scoprivano. Nel pomeriggio è arrivato l’ordine allo Stato maggiore dell’esercito ebraico di limitarsi soltanto a rispondere a eventuali lanci e colpi di arma fuoco. Ennesima giornata, questa domenicale, la 20^ dall’inizio dell’operazione Margine Protettivo, disseminata di sangue da ambo le parti. Per il ministero della Sanità di Gaza, sono 15 i palestinesi uccisi oggi, che portano ad un totale di 1034 vittime in venti giorni di conflitto. Oltre 6200 i feriti. Due i feriti nella notte per la popolazione israeliana e una donna e un uomo questo pomeriggio. Morto nel sud di Israele un uomo di origine thailandese, colpito dalle schegge di un colpo di mortaio. Sono 142 i soldati feriti nella sola giornata odierna durante i combattimenti. L’Onu ha fatto pressioni su Israele per cercare ancora la possibilità di attuare la tregua, ma fonti governative hanno fatto sapere che non è più possibile fermarsi in quanto Hamas annuncia di fermarsi e in realtà continua nel lancio di razzi contro il paese della Stella di David. Sarà lo stesso premier a ribadire ai microfoni dei cronisti un’ora più tardi che non ci sarà alcuna tregua, visto il comportamento scorretto di Hamas.
Mentre scriviamo le sirene stanno suonando in parecchie città del sud e del centro di Israele. Queste le città maggiormente colpite dai razzi delle brigate Ezzedin al-Qassam: Eshkol, Ashdod, Ashkelon, Petah Tivka, Sdot Negev, Kiryat Gat, Lachish, Shapir e Be’er Sheva.
Il 21° giorno di conflitto inizia come ogni altro giorno dall’inizio delle operazioni contro la striscia di Gaza, sotto i razzi di Hamas e la ricerca dei tunnel da parte di Israele, condito con alcuni bombardamenti mirati dell’Idf. Ancora una notte senza pace, né tregua in Medio Oriente.
GB