Il conto alla rovescia è ormai partito. Tra breve, per la precisione mercoledì 20 agosto, la Macchina di S. Rosa “Fiore del Cielo” di Arturo Vittori prenderà forma a piazza San Sisto. Intorno alle 5 del mattino i costruttori , Contaldo Cesarini e Vincenzo Fiorillo, si recheranno nel capannone del Poggino dove giace, durante l’anno, la struttura smontata in varie sezioni. Da lì i pezzi saranno trasportati fino a piazza del Comune. La sosta servirà per prendere da Palazzo dei Priori la statua della Santa. I mezzi saliranno poi verso via Cavour, piazza Fontana Grande , via Garibaldi fino a piazza San Sisto, dove avverrà il montaggio. E’ sempre un giorno molto atteso quello di mercoledì, quando la Macchina di S. Rosa viene montata. “Finchè giace nel capannone è come vedere un malato sul letto di un ospedale – afferma uno dei costruttori, Contaldo Cesarini – Montata è tutta un’altra soddisfazione”. E’ questo il sesto anno di trasporto per “Fiore del Cielo”, reso particolare per il riconoscimento Unesco guadagnato a Baku lo scorso dicembre come bene immateriale dell’umanità. E proprio per celebrare degnamente questo importantissimo titolo, il Sodalizio dei facchini ha pensato di aggiungere quest’anno 400 metri in più al tradizionale percorso, portando la Macchina da piazza del Teatro su via Marconi fino a piazza della Repubblica. Lì ci sarà la girata e poi “Fiore del cielo” sarà di nuovo trasportata da via Marconi a piazza del Teatro per effettuare l’emozionante ultimo tratto, quello della salita prima di giungere al traguardo sul piazzale del monastero di S. Rosa. Questa novità, a parte qualche polemica, è stata presa con soddisfazione in primis dai facchini, che hanno dato il loro ok per questo ulteriore sforzo richiesto loro ed anche da molti cittadini viterbesi che potranno godere dello spettacolo del Campanile che cammina anche da piazza del Sacrario, cosa unica nella storia, visto che la Macchina di S. Rosa soltanto una volta, nel lontano 1952, fu trasportata fino al Sacrario. Ma erano quelli altri tempi, come ci ha spiegato il capofacchino Sandro Rossi, in cui i facchini svolgevano lavori di fatica praticamente tutto l’anno. Per non fare, quindi, il passo più lungo della gamba, come si sul dire, i facchini porteranno quest’anno, in via del tutto eccezionale, la Macchina fino a piazza della Repubblica, visto che già si parla di uno sforzo enorme che dovranno affrontare. La novità del tragitto aggiuntivo è stata accolta positivamente anche dal costruttore Contaldo Cesarini, che ha affermato: “Questa novità la vedo bene perché permetterà a molta più gente di vedere la Macchina, sfruttando lo spazio del Sacrario. Certamente il Comune dovrà sostenere dei costi, in quanto oltre allo spostamento delle fioriere e piante si dovrà livellare con della pozzolana la strada per permettere ai facchini di girare la Macchina su piazza della Repubblica. Ma non parliamo di grosse cifre – prosegue Contaldo – e secondo me i vantaggi saranno maggiori. Faremo addirittura pari e dispari in mano”. Ma il tragitto aggiuntivo non è la sola novità per celebrare il riconoscimento Unesco della Macchina di S. Rosa. Il sodalizio sta pensando di nominare una madrina per il trasporto di quest’anno. “ Anche questa idea la reputo positiva – commenta Contaldo Cesarini – Quello che fa il Sodalizio fa bene perché sono dei bravi ragazzi che si sono dati tanto da fare e poi parliamo sempre di cose fatte con buoni fini. C’è un ottimo rapporto di collaborazione tra di noi. Sono poi rimasto ammirato domenica scorsa, quando abbiamo fatto la prova tecnica per la girata della Macchina su piazza della Repubblica, per come questi ragazzi hanno affrontato il tutto. Camminavano sotto la base e sembrava che non avessero sopra le spalle niente!”. Ma Contaldo ci rivela un’altra novità importante che potremmo ammirare la sera del 3 settembre. Già da tempo era nell’aria, ma, come ci spiega il costruttore, l’idea non si era mai potuta realizzare per mancanza di tempo. Quest’anno, invece, sulla scia dell’entusiasmo per l’ambito riconoscimento Unesco, pare che si possa finalmente concretizzare. “L’ideatore Arturo Vittori vorrebbe fare le fontane con l’acqua dentro, con il sistema del ricircolo – spiega Cesarini – Non ci siamo, però, ancora sentiti, aspettiamo il montaggio. Realizzare questa idea non è difficile – prosegue il costruttore – Niente è difficile, però bisogna prima montare i pezzi della Macchina. Finora non abbiamo avuto il tempo per realizzare le fontane con l’acqua, spero veramente di poterlo fare quest’anno”. Infine, i viterbesi potrebbero ammirare qualche altra novità di “Fiore del cielo” per quanto concerne la tinteggiatura. “Abbiamo avuto dei suggerimenti per una tinteggiatura nuova all’interno della struttura – precisa Cesarini – ma è ancora tutto da decidere”. Di certo le idee non mancano come la giusta dose di tensione che accompagna ogni trasporto. “Sto vivendo questo sesto trasporto di Fiore del Cielo come gli altri, mi sento già un po’ elettrico” – conclude Cesarini.
Wanda Cherubini

