Sadali (Nuoro), tornano a Napoli i migranti protagonisti  della protesta, il Coisp: “Avevamo appena finito di parlare di pressappochismo nella gestione di certi servizi. All’assurdo non c’è fine”

MACCARI“Ma esattamente lo scopo di tutta questa costosa e rischiosa faccenda venuta alla ribalta a Sadali qual’era? Far fare ai 47 immigrati un giro turistico per l’Italia a spese dei contribuenti e, ovviamente, dell’incolumità degli Operatori delle Forze dell’Ordine impiegati? Cos’è, qualcuno ci ha provato e non riuscendo nel suo misterioso intento ha preferito ripristinare lo status quo? Una cosa è certa: all’assurdo non c’è limite”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna sulla vicenda che ha avuto come protagonisti 47 migranti africani giunti in Sardegna da Napoli lunedì sera e che per due giorni hanno dato vita a una singolare rivolta perchè non volevano accettare di alloggiare a Sadali, un posto che giudicavano troppo isolato. Nella serata di ieri, dopo lunghe ore di trattative con le Forze dell’Ordine e la rivolta che era pian piano rientrata, è giunta la notizia della decisione di reimbarcare i 47 africani per Napoli nella giornata di oggi. La protesta si era conclusa con 21 migranti che avevano accettato di entrare in albergo a Sadali, ed altri 26 invece che avevano acconsentito di trascorrere la notte a Ottana, sempre in albergo, a patto però proprio che nel giro di pochissimo tempo fossero di nuovo imbarcati per il capoluogo campano.
“Avevamo appena finito di parlare del pressappochismo con cui vengono gestiti determinati servizi ed eccola, trionfale, la conferma ufficiale! Ora – commenta Maccari – delle due l’una: o qualcuno ha gestito l’intera faccenda in una maniera a dir poco dilettantesca se non furbesca, combinando un guaio non da poco e fregandosene dei rischi cui i colleghi sono stati ‘dolosamente’ esposti, essendo poi costretto a tornare sui propri passi quando è scoppiato il caso; oppure tutto è stato gestito nel migliore dei modi ma la protesta di 47 persone, che evidentemente non si è stati in grado di fronteggiare perché per questi servizi gli Operatori normalmente impiegati non bastano, è sufficiente ad imporre al Ministero e agli Uffici competenti l’altrui volontà. In entrambi i casi si tratta di una vera e propria sciagura – altro che emergenza – per i poveri ‘cretini’ che ogni giorno vengono spediti a svolgere servizi nel settore dell’immigrazione e che, oggi un po’ più di ieri, hanno la certezza assoluta di essere lasciati in balìa degli eventi da Istituzioni e rappresentanti politici che si gloriano della capacità di accoglienza dell’Italia e poi mandano i soliti schiavi senza diritti e senza garanzie a rischiare la vita e la salute per fare qualcosa che non hanno i mezzi, i numeri e le risorse per fare, e che, in qualche caso, non avrebbero neppure dovuto fare. Sadali docet”.