Tornado_del_6º_StormoIeri pomeriggio nei cieli dell’ascolano volteggiavano due Tornado dell’Aeronautica militare. Erano impegnati in un’esercitazione pratica di volo relativamente a bassa quota. I Tornado sono aerei adatti ad operare anche a quote bassissime, 50-60 mt. Un’attività  che avranno provato e riprovato chissà quante volte al simulatore di volo.  Tutto sembrava andare bene quando d’improvviso i due jet militari si sono inspiegabilmente  urtati mentre volavano  ad una quota tra i mille e i millecinquecento metri. A  bordo dei due cacciabombardieri vi erano  il capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri su uno, e il capitano pilota Mariangela Valentini e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese sull’altro.  Le ricerche dei 4 militari dichiarati dispersi sono immediatamente iniziate subito dopo che è scattato l’allarme. Ricerche che finora  hanno permesso di recuperare, dopo una notte di ricerche, solo i resti di due corpi. Da un primo esame sembrano quelli di due uomini. Uno dei corpi però, sembra sia privo di gambe e testa. Probabilmente mutilato dalla tremenda esplosione avvenuta immediatamente dopo l’urto in volo tra i due Tornado. Il fatto che  i resti siano stati ritrovati relativamente vicini ha fatto pensare  che si tratta dei corpi dell’ equipaggio dello stesso jet militare.  Sono in corso analisi per la loro identificazione. Con molta probabilità sarà il ricorso al DNA ad associare ad un nome i miseri resti ritrovati nei boschi delle colline ascolane. La Procura militare di Verona ha aperto un’inchiesta sull’incidente aereo che ha provocato la morte dei due equipaggi. Anche la Procura di Ascoli Piceno ha fatto altrettanto.  L’ipotesi di reato è quella di disastro aereo colposo. Sul posto sono al lavoro almeno  16 squadre che stanno perlustrando una superfice di 24 – 25 ettari.  A coordinare tutti la Procura della Repubblica di Ascoli Piceno