Simone Camilli è tornato a casa

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simonecamilliarrivociampinoIeri sera Simone Camilli è tornato in Patria. Purtroppo è stato un ritorno infelice. Il suo corpo era contenuto in una bara. Il giovane giornalista italiano dell’Associated Press è rimasto ucciso a Gaza dallo scoppio di un razzo israeliano inesploso. Il reporter stava filmando il suo disinnesco. Con lui morti anche cinque palestinesi., un giornalista. un interprete e gli artificieri. Tutti uccisi come lui dall’esplosione improvvisa dell’ordigno bellico. Il suo ultimo viaggio Simone lo ha compiuto insieme ai genitori e alla sorella. Un ritorno mesto e carico di dolore. Un dolore sentito anche da tutti quelli che negli anni hanno imparato ad apprezzarlo per le sue virtù e qualità umane e professionali.  Un dolore che è condiviso anche da chi ha imparato a conoscerlo solo in questi giorni.  Quando il volo di Stato, proveniente da Tel Aviv, è atterrato ieri sera  a Ciampino c’erano tutti quelli che  hanno condiviso con lui in vita gioie e dolori. Nessuno ha voluto rinunciare a riabbracciarlo come se ritornasse da uno dei suoi soliti viaggi di lavoro  anche se in cuor loro sapevano che era per l’ultima volta.  Oggi pomeriggio alle 18 si ritroveranno di nuovo tutti insieme per i funerali di Simone che saranno celebrati nella cattedrale di Pitigliano nel grossetano suo Paese d’origine. Di certo tanti altri vorranno esserci. Ci saranno anche coloro che  di Simone, fino a qualche giorno prima, nemmeno conoscevano l’esistenza. Tutti però, seguiranno la cerimonia funebre per onorare un ragazzo, un italiano che come tanti altri, credeva  nei valori della vita e della professione che svolgeva.  Il dolore per la sua perdita resterà per sempre, soprattutto nei cuori dei suoi cari, ma resterà anche il suo ricordo. Un ricordo bello e che di certo rincuorerà chi l’ha perduto per sempre. E’ risaputo che se in vita si compiono azioni degne di rispetto poi, dopo la morte il segno lasciato resterà indelebile.

Ferdinando Pelliccia