
Gaza 23 ago (01,29 AM) – E’ bufera sul capo politico di Hamas Khaled Meshaal. Dal libano rivelano che l’operazione per ucciderlo da parte israeliana martedì notte è scattata proprio a causa di una telefonata “fuori protocollo” del leader politico di Hamas che si trovava in Qatar, su cui gravava una forte pressione per discutere un cessate il fuoco. L’esponente di Hamas ha rotto il protocollo segreto che ovviamente prevedeva di non fare alcuna comunicazione telefonica verso il leader dell’ala militare, Mohammed Deif.
I servizi segreti israeliani non aspettavano altro che la localizzazione di Deif e grazie a quella telefonata fatta da Meshaal, il cui telefonino era certamente sotto controllo da parte israeliana, è partita in pochi minuti l’azione che ha portato certamente alla morte della moglie e del figlio di Deif, che si trovavano all’interno della casa bombardata dall’Aviazione della Stella di David. Rimane ancora il mistero sulla sorte di Mohammed Deif: per Israele non vi alcun dubbio che fosse lì in quel momento; per Hamas invece non si trovava in quella casa, ma in altro luogo che non è stato specificato. Ciò che però salta all’occhio è che non ci sia alcuna prova portata a sostegno del suo essere ancora in vita. Inoltre, nella mattinata successiva al giorno dell’attacco, un foto del certificato di morte riportante il nome di Mohammed Deif, circolava per Gaza City, poi fatto sparire ad arte. Rimane il giallo, ma l’operazione così congegnata da Israele in un rapidissimo tempo, non solo dimostra la grande efficienza in questo campo da parte dello Stato ebraico, ma lascia supporre che il Target sia stato raggiunto ed eliminato.
GB