negoziomogliesodanomortoEra di Afragola nel napoletano uno dei due passeggeri dell’ultraleggero, un Dv 20 monoelica,  precipitato ieri pomeriggio sull’isola d’Elba poco dopo il decollo. Si chiamava Giuseppe Sodano, 35 anni, sposato e padre di un bambino di 3 anni e la moglie era in attesa  di una bambina. La moglie gestiva un negozio di articoli da regalo. La sua passione per il volo lo aveva portato a seguire un corso di pilotaggio. Quello di ieri doveva essere il suo ultimo volo da allievo prima di conseguire il brevetto. Il destino ha voluto che alla vigilia del coronamento del suo sogno la sua vita venisse spezzata da una tragedia. Nell’incidente aereo è morto anche il suo istruttore, Silvio Mecucci di Caprarola (Viterbo) . I due erano decollati dall’aereo club Roma Urbe per un “touch and go” all’aeroporto La Pila di Marina di Campo sull’isola dell’Elba. Qualcosa non deve essere andata nel verso giusto e poco dopo che l’aereo ha ripreso quota ha rapidamente perso quota fino a schiantarsi al suolo. I due occupanti non  hanno avuto scampo sono morti sul colpo. Come probabile causa si ipotizza un guasto  al motore che si sarebbe spento in volo dopo aver ‘tossito’ per un pò. Sull’incidente è stata aperta oltre che dalla magistratura anche un’inchiesta dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, Ansv. Si tratta di accertare se la causa dell’incidente sia stato un errore umano o un guasto tecnico. Si tratta della terza inchiesta nel giro di pochi giorni aperta dall’Agenzia.  L’aereo è finito poco lontano dalla pista, in un vigneto, e a causa del terreno molto impervio le operazioni di recupero si sono presentate molto difficoltose. Con molta probabilità i rottami e le salme resteranno a disposizione degli inquirenti, almeno per un paio di giorni in quanto il magistrato ha disposto anche l’autopsia. In passato altri incidenti si erano verificati nei pressi del piccolo aeroporto che si trova nella parte sud dell’isola dell’Elba, ma mai con un bilancio cosi grave. Con questo incidente sono saliti a cinque quelli che si sono verificati nel fine settimana. Uno si è verificato a Vigevano nel pavese, uno a Trezza sull’Adda nel milanese, uno a Treviso e uno a Venezia ed oggi all’Elba. Tutte morte le persone che si trovavano a bordo di tre dei cinque aerei. Solo negli incidenti di Trezza sull’Adda e di Treviso i passeggeri sono sopravvissuti finendo però, in ospedale. In quasi tutti gli incidenti i piloti erano espertissimi eppure nessuno di loro ha avuto una sola chance. Nemmeno il campione del mondo di volo,  Francesco Fornabaio che di ore di volo ne aveva oltre 2mila. Fornabaio si trovava a bordo del suo aereo Breitling Xtreme 3000 quando è precipitato la scorsa domenica durante un esibizione a Venezia. Un vero e proprio bollettino di guerra. Coincidenza o qualcosa di più serio? Comune denominatore in almeno due incidenti, prima si è sentito come un botto e poi, il motore si è spento e infine l’aereo si è schiantato al suolo. In tutti gli episodi verificatisi le indagini per appurare le cause dello schianto sono ancora in corso. Per ora non è ancora chiaro se sia stato un errore umano o un guasto meccanico a provocare il precipitare degli aerei. Questa drammatica serie di incidenti, avvenuti uno dietro l’altro in meno di 72 ore, portano a far credere che forse ci siano delle falle nei controlli sulla sicurezza degli ultraleggeri che in Italia hanno raggiunto quota 12mila. Forse per l’elevato numero di appassionati che la categoria annovera sarebbe necessario adeguare la normativa che li regolamenta.

Ferdinando Pelliccia