PattoSi è rinnovato questo pomeriggio, presso il Santuario della Madonna della Quercia, il patto d’amore con la città di Viterbo, rappresentata dal sindaco Leonardo Michelini e la Madonna della Quercia. Il primo cittadino ha voluto però rendere ancora più concreto questo gesto annunciando, dopo l’intervento del Vescovo Lino Fumagalli, la volontà di rintitolare la sala della Carrozza del Comune, al suo nome originario,  ovvero sala della Madonna.  Il patto è stato preceduto dalla solenne processione di tutte le confraternite della provincia, precedute dalle autorità civili e religiose, che, partendo dalla chiesa del Paradiso alle ore 16,30, hanno sfilato lungo viale Trieste fino alla chiesa della Quercia. Lì sono state accolte dal Vescovo Fumagalli, che ha ricordato come siano ormai 550 anni che si rinnova questo patto d’amore. “Nel 1467 Viterbo era devastata  dalla peste – ha affermato il Vescovo –  I viterbesi  si rivolsero alla Madonna della Quercia e furono salvati dal contagio.  Si trattò di una peste che ridusse  ad un terzo la popolazione europea. Nel 1527 – ha continuato il Vescovo –  Bagnaia fu grata alla Madonna della Quercia perché fu salvata dai Lanzichenecchi”. Il Vescovo ha poi aggiunto: “Nessuno dubita della materna protezione della Madonna. Dobbiamo verificare che da parte nostra ci sia il nostro amore. Chiediamoci che cosa significhi voler bene alla Madonna. Il Patto d’amore significa rinnovare la nostra fede perché Maria conduce a Gesù. Dobbiamo rinnovare la nostra testimonianza credibile di cristiani e di appartenenza unica alla nostra città. Dobbiamo voler bene alla nostra città, impegnandoci ciascuno di noi, contribuendo al bene comune Il patto d’amore significa: ci impegniamo Madonna della Quercia ad essere fedeli cristiani e cittadini operosi per una convivenza bella, buona, che possa essere per tutti di sostegno e conforto”.

Wanda Cherubini