Partire dai peli dell’uomo preistorico per arrivare a parlare dell’era digitale. Il tutto nell’arco di due ore non stop di puro divertimento. E’ questo lo show di Enrico Brignano, “Evolushow”, che si è tenuto ieri sera, 5 novembre, a Prato Giardino, a conclusione dei festeggiamenti per S. Rosa. Tutto esaurito per la performance dell’artista a Viterbo, reduce dal successo in Italia nel “Rugantino” ed al New York City Center a Brodway. Fila fuori Prato Giardino già due ore prima dell’inizio dello spettacolo, previsto per le ore 21. Un uomo ha anche avuto un malore nel corso dello show, ma è stato soccorso e portato all’ospedale dai Cavalieri del Soccorso. Molto suggestiva, ben illuminata e tecnologica la scenografia, che ha accompagnato Brignano nella sua spiegazione dell’evoluzione della Terra e della specie umana. “L’uomo era prima pelossissimo, (entra in scena con un costume da scimmia, ndr.), ma poi è rimasto nudo perché è sceso dagli alberi ed ha cominciato ad abitare le caverne. Lì ha perso i peli. Allora pure la donna volle perderli e nacque la ceretta”. E partendo poi dalla ceretta, che si fanno anche gli uomini, che non risparmiano neanche le sopracciglia, Brignano ha posto l’accento su uno dei diktat degli anni moderni: bisogna essere sempre a posto esteticamente, non importa se si portano le extension di “capelli d’altri, magari morti per malattia”. “Nolenti o volenti siamo sempre sottoposti allo sguardo del grande fratello, sia alla banca, come dal benzinaio, che al supermercato o nei megastore. Siamo vittime degli obiettivi”. Brignano ricorda i vecchi rullini fotografici di una volta che contenevano al massimo 36 foto e che costringevano ad andarle a stampare per vederle, creando quegli album pieni che immortalavano dei momenti importanti di vita. “Oggi noi non abbiamo molto da ricordare perché non fotografiamo il momento, ma delle ca….e strepitose, come le scarpe della zia, i bulloni, i citofoni. Ci vorrebbe un’altra vita per rivedere tutte le foto che abbiamo scattato con i nostri smarphone”. E poi i famosi selfie. “Non sono altri che gli autoritratti di una volta, partendo dal grande Leonardo, per proseguire con Michelangelo”. Brignano, quindi, porta il suo esempio, di uomo di spettacolo che viene fermato giornalmente per fare delle foto. “Da 3 anni a questa parte – spiega – ovvero da quando sono usciti gli smartphone – devo fare in media 25 fotografie al giorno, che mi chiedono tra l’altro persone che neanche mi riconoscono, scambiandomi per quello dei Pacchi in tv o chiamandomi Gianluca o Brignani. La gente ti vuole solo come trofeo”. La critica pungente e divertente di Brignano si sposta sui bagni dell’autogrill, sugli urinatoi, tutti alla stessa altezza, come se gli uomini fossero alti uguali per finire all’hashtag. “Solo così- dice- postando la foto sei in rete”. “Siamo tutti impigliati nella stessa rete – afferma Brignano – E pensare che poco tempo fa eravamo sulla stessa barca poi affondata ad opera di un co….e per un inchino!”. Rassicura, quindi, il pubblico dicendo che non parlerà di politica perché non vuole rovinare la serata a nessuno, né di economia perché l’economia è bella finché dura poco, né di sanità perché è come sparare sulla Croce Rossa. “Parlerò di noi, che siamo 7 miliardi 281 mila e rotti su questa Terra. Al secondo nascono 4 bambini ed al secondo 2 persone muoiono, anche se la sanità italiana fa di tutto per lasciare più spazio”. Brignano ripercorre le tappe della nascita, dei 300 milioni di spermatozoi (neanche ai provini di Xfactor erano così tanti , dice) che lottano per arrivare all’ovulo. L’attenzione si sposta sulla nascita dell’universo, raffigurato come la borsetta di una donna. “Mettiamo che questa borsetta un giorno esploda, spargendo per tutta casa il suo contenuto. E’ quello che è avvenuto nell’universo con il Big Ben, da cui nacquero le galassie, le stelle, il sistema solare con i suoi pianeti e tra questi la Terra, dove si è sviluppata la vita per questioni di temperatura”. “Su Mercurio, troppo vicino al sole, c’era la callara – prosegue Brignano, tra risate ed applausi – mentre su Plutone, il pianeta più lontano dal Sole, la giannetta tirava tutti i giorni, con -235 gradi. Solo sulla Terra si è potuta sviluppare la vita, avendo una temperatura oscillante tra i +50 ed i -50°. Eppure sulla Terra la vita non esisteva. C’erano atomi da tutte le parti, finché uno, quello più irrequieto, l’”atomo fuggente”, un giorno incontra due” atome”d’idrogeno e si accoppia con entrambe formando “l’acqua2 O”. L’attore mette poi in luce la dipendenza moderna dalla tecnologia, a partire dai ragazzi che non sanno più scrivere, ma solo digitare e parlarsi tramite la rete, fino agli adulti che senza il telefonino si sentono persi. “Siamo pieni di app – dice ancora Brignano ed abbiamo gridato allo scandalo quando volevano mettere whatsapp a 0,98 centesimi l’anno, ma non lo abbiamo fatto per gli stipendi dei parlamentari o per l’aumento delle tasse..” Mette anche in risalto il nuovo modo di conoscere il partner tramite i social network, prendendo in giro l’amore legato ad Internet ed ai suoi social network. “Tu non mi ami più perché non hai cambiato la tua situazione sentimentale su Facebook!”. Ma l’artista non risparmia neanche i nuovi rapporti tra genitori e figli. Prima si andava a parlare con le maestre e si punivano i ragazzi nel caso in cui non studiassero, adesso sono le maestre ad essere poste sotto giudizio dai genitori, che tentano di salvare i propri figli negando la realtà ed incolpando le stesse insegnanti. Brignano si rivolge, infine, ai giovani chiedendo loro di non rinunciare ai valori, che non potranno mai morire , anche se di errori ne sono stati fatti tanti, finché ci sarà qualcuno che darà la propria vita per essi. Ha concluso, quindi, il suo show ringraziando il pubblico accorso, “perchè di questi tempi non è scontato che vi sia così numeroso”- ha detto e poi gli autori dei suoi testi, ovvero Mario Scaletta, Riccardo Cassini, Mario Fratino, Pietro Sparacino. Ringraziamenti poi al registra, ai tecnici, alla sarta ed agli autori delle musiche del suo spettacolo: Andrea Tosi ed Andrea Perrozzi. Applausi e tante risate per un Brignano brillante che non si è risparmiato sul palco, offrendosi anche come cantante e facendo passare alla numerosa platea leggermente infreddolita per l’umidità presente al parco, una serata di puro divertimento, ma anche di riflessione su temi importanti del vivere moderno.
Wanda Cherubini

