Riprendiamoci l’Italia ad ogni costo

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bandiera_italiana_1Un Paese svenduto al peggior offerente,  distrutto dall’incuria,  raso al suolo da una politica economica scellerata.  Lasciano senza parole le dichiarazioni di Giorgio Napolitano, Presidente di un’Italia che non c’è più, contro “assurdi nazionalismi e corporativismi. Bisogna aprirsi a un mondo nuovo”.  A quel mondo che lo stesso Napolitano e co. hanno contribuito a farci vedere e assaporare, fatto di fame, di assenza di lavoro, di ingiustizie, di devastazioni di patrimoni unici al mondo, di inquinamento rovinoso, di allontanamento di capitali e di investitori, di invasori pericolosi e ben protetti. E ora l’Italia così forte dei propri principi e meriti si mette pure contro la Russia, così da interrompere inevitabilmente anche le esportazioni che ancora mantengono in piedi un briciolo di economia,  e non per ultimo, le prese di posizione faranno assaporare agli Italiani il gelo invernale, perché la Russia, statene certi, chiuderà il gas.

Chi ha visto l’Italia fiorente degli anni 60 -90 non può che piangere davanti a un declino del genere, magari dovuto anche alla crisi ma soprattutto all’esecuzione di un progetto occulto ai più, finalizzato all’importazione di nuovi schiavi e alla creazione di una piattaforma IS in Europa. Non si può immaginare altro. Non si può credere che illustri personaggi, economisti e professori, politici nuovi e datati, elitari di ogni tipologia,  possano essere tanto ciechi da non capire la direzione da intraprendere per ricostruire il Paese e dare benessere al POPOLO ITALIANO che in realtà sarebbe il loro unico obbligo.

Anche un ragazzino saprebbe metterci mano. L’Italia deve ritornare ad essere degli Italiani, fuori dall’Europa di Sodoma e Gomorra, ribattere moneta, recuperare la Sovranità, dare vita alle imprese e tenere stretto quel patrimonio straordinario artigiano, agricolo, marittimo.

Non c’è altra scelta: o la catastrofe o l’azione.

DR