Ciò che si voleva evitare, alla fine, non si è evitato: è morta l’orsa Daniza. Certo non è stata volutamente uccisa, ma purtroppo il risultato è lo stesso. Inizialmente si era deciso di abbatterla, poi l’idea di catturarla, narcotizzandola. Ieri notte chi aveva il compito di catturarla, dopo un mese di ricerca e monitoraggio, ha agito, perchè si erano create le condizioni per procedere. L’orsa è stata addormentata, ma da quel sonno indotto, non si è più risvegliata e il suo cuore ha cessato di battere. Nel suo territorio naturale, dove è giusto che un animale viva, l’orsa si era “macchiata” del ferimento di un uomo, per il solo istinto materno di difendere i suoi piccoli.
Questa la “grave”colpa di Daniza: aver fatto ciò che ogni madre farebbe per istinto. Ora monteranno le polemiche, si apriranno le indagini, si cercheranno i colpevoli, ma tutto questo non ridarà la mamma a quei due cuccioli.
Il Corpo Forestale dello Stato infatti ha aperto una inchiesta ipotizzando il reato di maltrattamento e uccisione di animale senza motivo reale. Ma Ministero Ambiente e provincia di Trento avevano fatto orecchie da mercante alle perplessità avanzate dalla forestale sull’operazione che andavano a svolgere.
Addio Daniza e perdona l’uomo che ha dimenticato che sotto il petto batte un cuore, in ogni essere vivente.


