vitPer tutte le donne della Tuscia affette dal tumore al seno la Asl di Viterbo mette a disposizione la Breast Unit, ovvero un’unità clinica che si avvale di tutte le figure specialistiche coinvolte nella diagnosi e cura di questa patologia. L’importante traguardo è stato illustrato questa mattina al commissario straordinario della Asl di Viterbo, Luigi Macchitella, dalla responsabile della Breast Unit, Patrizia Frittelli, dal direttore sanitario, Patrizia Chierchini, dal direttore del dipartimento Onco-Ematologico, Luciano Pompei, dal direttore amministrativo della Asl, Daniela Donetti e dal responsabile ufficio stampa, Luca Poleggi. “Siamo già in una situazione di buona efficienza – ha esordito Macchitella- perché abbiamo un’attività di screening molto buona. Però vogliamo ulteriormente migliorarci, realizzando così questa unità multidisciplinare in grado di dare risposte sempre più efficaci alle donne affette da tumore al seno”. “La direzione si è mossa per privilegiare l’offerta al femminile, anche se non nasce oggi l’attività della dott.ssa Frittelli – ha aggiunto Chierchini – A differenza dello screening che riguarda la popolazione sana, la Breast unit si occupa delle donne che hanno un problema, impegnando operatori che hanno profili diversi. Ciò migliora gli esiti del trattamento”. “Per noi questa è una grande giornata – ha affermato Fritelli – perché dal 2006 lavoriamo con assiduità in squadra per il tumore della mammella. Non è che oggi cambiamo solo nome – ha puntualizzato Frittelli – ma proponiamo un percorso terapeutico assistenziale nuovo con lo scopo di offrire la possibilità di cura a tutte le donne”. La responsabile della Breast Unit ha, quindi, specificato come servano dei requisiti e volumi d’attività (almeno 150 nuovi casi di neoplasia mammaria ogni anno) definiti dalle linee guida europee. “Noi quest’anno abbiamo registrato 156 nuovi casi di cancro trattati – ha affermato Frittelli – Disponiamo poi di tutte le figure mediche necessarie, compresi i chirurghi plastici”. Al riguardo la responsabile della Breast Unit ha puntualizzato come la fasa ricostruttiva viene avviata sempre contestualmente all’intervento demolitivo e come ,grazie alla stretta collaborazione con il medico nucleare ed il radiologo, per le lesioni mammarie molto piccole, non palpabili, venga utilizzata una tecnica chirurgica radioguidata, Roll, eseguita solo in pochi centri italiani, che consente di fare piccole demolizioni molto mirate. Inoltre, non manca il sostegno psicologico per tutte le donne prese in cura dalla Breast Unit. Un’altra caratteristica, infine, importante della Breast Unit che ha evidenziato la dott.ssa Frittelli riguarda il monitoraggio continuo degli indicatori di processo e di risultato, requisiti che permettono l’individuazione di cure personalizzate. Grazie, infine, all’istituzione della Breast Unit la Asl viterbese si è potuta iscrivere a Senonetwork, un network nato nel 2012, che ha lo scopo di incentivare i contatti tra i vari centri e creare una rete di strutture sanitarie e professionali che operi secondo linee guida comuni. Per il dott. Pompei la Breast Unit è un sogno che si avvera. “Da quando abbiamo creato nel 2006 questo ambulatorio  multidisciplinare abbiamo ottenuto ottimi risultati: siamo passati dal 40/50% di donne che andavano fuori per curarsi  ad una attuale percentuale minima, che si aggira sul 10%.  L’utenza riconsce, pertanto, la bontà del nostro lavoro”.  Questo pomeriggio, intanto, alle ore 16, si è tenuto nella sala Regia di Palazzo dei Priori, il convegno dal titolo “Tumore al seno, sinergia tra ospedale ed associazioni di volontariato. L’evento rientra tra gli appuntamenti realizzati da “Ottobre rosa“, la campagna di sensibilizzazione promossa dalla Regione Lazio per la prevenzione del tumore del seno.

Wanda Cherubini