Nella regione di Chabarovsk parte orientale della Russia due persone, madre e figlio, sono stati poste in quarantena. I due hanno mostrato sintomi di infezione virale respiratoria acuta al ritorno da un viaggio in Nigeria. In più il bambino, dell’età di un anno e nove mesi, aveva anche la febbre. Il fatto che nel Paese dell’Africa Occidentale da dove sono rientrati è in corso un epidemia di Ebola ha spinto le autorità sanitarie locali russe al ricovero dei due in ospedale. Al momento sono in corso tutti gli accertamenti sanitari compreso il test Ebola. Entro il prossimo martedì si dovrebbe avere una risposta precisa sullo stato di salute dei due e se sussiste pericolo di infezione. La regione dista da Mosca oltre 8mila km. L’attenzione alla questione è molto alta. Lo scorso venerdì le autorità russe hanno ordinato l’installazione di attrezzature speciali negli aeroporti di tutta la Russia per individuare tra i viaggiatori in transito casi sospetti di malattia di Ebola. Proposta comunque anche la sospensione dei viaggi da e per l’Africa occidentale per impedire la possibile diffusione di Ebola nel Paese. A farla Alexei Pushkov, presidente della commissione affari esteri nella Camera bassa del Parlamento russo, Duma. Al momento nel mondo non esistono ne cure ne vaccini al virus Ebola. Proprio la Russia è tra i Paesi che sta lavorando allo sviluppo di vaccini. All’inizio del mese, Anna Popova, capo ispettore sanitario a watchdog sanitaria ed epidemiologica della Russia, Rospotrebnadzor, aveva voluto rassicurare tutti che non c’era motivo di preoccuparsi per un possibile focolaio di Ebola in Russia. Una dichiarazione, la sua, che se questi due casi sospetti venissero confermati, sarebbe totalmente smentita dai fatti.

