crocoli-finanza

Il congresso degli Stati Uniti d’America (la più grande democrazia del Mondo) è composto da due rami del parlamento; Camera dei Rappresentanti e Senato. Ha sede in Campidoglio, a Washington DC, ed è composto da 541 onorevoli di cui 441 deputati e 100 senatori compreso delegati su un totale di 320 milioni di abitanti. Anche il nostro “bel paese” ne ha due, “Montecitorio” e “Palazzo Madama”, per un totale di circa 1000 onorevoli su 60 milioni di abitanti (5 volte meno degli States) e con una superficie di 30 volte inferiore a quella USA. Già questo fa capire quanto marcio ci sia in questa “fasulla” democrazia. 30 volte più piccola, un quinto degli abitanti e il doppio dei parlamentari. Vista così sembrerebbe di capire che dovrebbe essere facilmente governabile, se facciamo la proporzione abitanti/superficie/onorevoli e invece è tutto l’esatto contrario. La totale ingovernabilità, la nauseante burocrazia e la vergognosa stagnazione sociale dell’ultimo decennio stanno trascinando l’Italia verso il collasso.

Poi c’è l’ingarbugliato apparato giustizia, altro infinito “mistero” della seconda Repubblica, quello delle vendette trasversali, delle toghe rosse, delle strumentalizzazioni politiche e tal volta degli “inciuci” tra PM e Giudici. La divisione delle carriere tanto evocata e mai fatta, il gran potere delle procure che sfida quello governativo, ha destabilizzato ed indebolito  ulteriormente l’intera classe politica. Berlusconi è da vent’anni il nemico pubblico numero 1 e la Cassazione sconfessa i colleghi d’appello, come accaduto ad esempio con Sollecito e Amanda; Tortora muore per colpa di “zelanti” e spietati inquirenti. Il grande tradimento a Falcone da parte del CSM e le ultime vicissitudini nel palazzo di giustizia di Milano e tante, troppe le controversie e le contraddizioni. L’elenco sarebbe lunghissimo. Dov’è poi questa Repubblica Presidenziale tanto evocata dal piano di Rinascita di Licio Gelli? Utilissima per cominciare a far qualcosa di concreto, e dare finalmente il potere necessario al capo supremo della nazione. Negli Usa se Barack parla e ordina cose importanti per il proprio paese il sindacato è costretto a tacere! Dov’è questo benedetto snellimento delle leggi? 100 tasse, 1000 fogli e 10mila permessi. Ma sia ben chiaro che gli italiani accetterebbero pure i 1000 delegati parlamentari, la giustizia lenta e talvolta strumentalizzata, così come accetterebbero anche gli stipendi faraonici percepiti dai nostri governanti, purché però ci sia da mangiare per tutti, come i periodi d’oro degli anni sessanta e ottanta.

Nessuno, in pieno boom economico, metteva in discussione gli emolumenti percepiti all’anno del “divo Giulio”, le ballate di De Michelis, o i conti protezione del buon Bettino (che per onestà non era il solo), perché a nessuno gliene fregava niente. Le fabbriche esplodevano di progresso, l’economia volava alto, l’occupazione istantanea e le esportazioni alle stelle. Lo stato di benessere che si respirava faceva venir meno l’odio verso i politicanti, ma anzi, tutto il contrario, li riteneva i veri fautori di quella rinascita. Adesso si parla tanto di art. 18, di snellimento del Senato, di matrimoni civili, di riduzione del tetto stipendi dei parlamentari, di riforme e di tante belle cosine e, mentre si parla e si discute nelle aule dei due rami e i nostri premier se ne vanno in giro per il mondo a professare il verbo dell’ottimismo, ora dopo ora la gente “muore”, senza lavoro e senza dignità. Ebbene signori, anche se gravemente fallimentare questo intero sistema Italia, nonostante tutto e nonostante ciò, il vero problema proviene da ben altra faccenda. La responsabilità totale di questo attuale dramma è esclusivamente da addossare al complesso apparato creditizio! Un tempo c’erano le casse rurali e artigiane (ma anche le banche di “Stato”), le cosiddette banche di prossimità, al direttore di filiale bastava una stretta di mano, e anche se politicizzate all’epoca come oggi, gli istituti di credito elargivano denaro, ma cosa ben più importante fiducia alle imprese e facevano girare l’economia del Bel Paese. La grande fusione delle Banche voluta da Bruxelles e  l’assoggettamento alla BCE ha estirpato in maniera brutale quel rapporto di vicinanza umana tra piccole e medie imprese e il loro sportello di credito. Quelle centinaia di banche del territorio che quotidianamente si rapportavano alla società imprenditoriale sono state inglobale in pochi e spietati grandi gruppi finanziari, facenti capo a Francoforte. Ora tutto è cambiato. La gente muore per colpa di un fido non accettato. La gente muore perché se sfama i proprio pargoli non riesce a pagare le rate dei mutui. La gente muore perché per 5 minuti di ritardo sua maestà il direttore protesta l’assegno. La gente muore perché per una rata tardiva di 80 euro le banche segnalano nelle cosiddette centrali rischi, CRIF, CAI e in tutti quei sistemi dove praticamente per anni (o sarebbe meglio dire per sempre) sei un uomo finito. Anatocismo, interessi sugli interessi, spese inventate di sana pianta sui conti correnti per non parlare dei prodotti “tossici” e gli ormai famosi “derivati”. Intanto questa scarsa liquidità provoca una moria di imprese e l’emorragia è incontrollabile. Le fabbriche muoiono e con esse i loro dipendenti e annesse famiglie perché le banche bloccano e pignorano inesorabilmente. La gente, le aziende, il sistema produttivo, tutto morto perché il carcinoma maligno del nuovo sistema finanziario ha prosciugato e dissanguato tutto, togliendo non solo l’accesso al credito, ma anche la dignità, ultimo baluardo dell’essere umano. Sono loro i veri responsabili di aver affamato gli italiani, e i governi lo sono altrettanto per la connivenza coatta e silenziosa e per non aver posto rimedio con leggi apposite a questa carneficina.

C’è da valutare seriamente questa pesante colpevolezza, magari ipotizzando reati quali l’istigazione al Suicidio art. 580 c.p.p. “Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione”, l’Istigazione a delinquere art. 414 c.p.p. “chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell’istigazione“, e perfino la Strage art. 422, “Chiunque, al fine di uccidere, compie atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità”. Non solo i telegiornali ci mostrano quasi quotidianamente i suicidi causati da questo spregiudicato uso della “nuova finanza” dei banchieri, ma siamo circondati un po’ tutti da brave persone che sono state cacciate e tacciate dai loro pseudo direttori per un’antica vicenda, o una piccola messa in mora che ancora risiede nei loro moderni PC.

Da anni vige il protocollo Basilea 2, pallino verde sei finanziabile (ormai non più), pallino giallo hai il vaiolo, pallino rosso hai la peste. E mentre questi signori giocano con la vita della gente e il povero imprenditore è in attesa spasmodica del proprio pallino/verdetto, la sua bella azienda sprofonda nelle sabbie mobili, per colpa di un rientro rapido sui conti, coatto e spesso illegittimo. Ci sarebbe da valutare e proporre un milione di firme per portare questa gente sul banco degli accusati e condannarli con sentenza definitiva. Colpevoli di istigazione al suicidio, colpevoli di istigazione a delinquere, colpevoli di Strage di innocenti. Si contano più imprese nelle mani degli “strozzini” e quindi della criminalità organizzata che imprese operanti con gli istituti di credito “regolari”. Una vergogna!
Governo caro, anche tu, responsabile indiretto di questo silenzio assenso, non fare più niente, ormai è troppo tardi, ti saresti dovuto muovere a tempo debito. Avevi una possibilità, l’unica per rimettere in moto tutto; ed era quella del condono totale. E non dei balconi, dei sottoscala o degli appezzamenti abusivi, ma bancario e fiscale! Dovevi bloccare questi spietati faccendieri a suo tempo, con una ripulitura totale, un salvacondotto per tutti coloro che, con grandissima sfortuna, sono entrati nel cerchio della morte di questi istituti, una cancellazione tributaria e nei tribunali, un blocco delle esposizioni sui conti in difficoltà natural durante e una riabilitazione per tutti. Questi burocrati della finanza, al caldo e seduti sulle loro belle poltrone, hanno il potere di vita o morte, con un si o un no, tenendosi ben strette le loro faraoniche buone uscite da milioni di euro. Il tempo è scaduto, oramai, i distruttori del tessuto sociale sono già andati troppo oltre, e la possibilità di riattivare quell’economia vitale, da loro disonorata e fatta estinguere, solo una lontana chimera.
Mirko Crocoli