i4ufficiali ©Aeronautica MilitareAd oltre due mesi da quel tragico giorno, 19 agosto, in cui nei cieli ascolani si sono scontrati in volo due Tornado dell’Aeronautica Militare italiana comincia a delinearsi una possibile dinamica dell’incidente. Sono al momento solo indiscrezioni secondo cui con molta probabilità era il jet comandato dal capitano Mariangela Valentini a trovarsi ad una quota di volo diversa da quella programmata in quella fase dell’esercitazione. Il Tornado si sarebbe quindi, trovato fuori quota di volo. Si trovava infatti, al di sotto dei mille metri e non ai 3mila metri di quota assegnategli. La stessa quota di volo dell’altro aereo. Eppure le loro erano due missioni addestrative distinte ed erano impegnati in task diversi. Stavano compiendo separatamente i compiti loro assegnati con rotte e quote di volo diverse. Pertanto nel momento in cui sopraggiungeva l’altro aereo militare, comandato dal capitano Alessandro Dotto, il cacciabombardiere del Capitano Valentini si è venuto a trovare nel posto sbagliato al momento sbagliato e le loro rotte sono venute ad incrociarsi. Per la velocità, per la dinamica e tanti altri fattori i due aerei militari da combattimento, del 154esimo Gruppo Volo del VI stormo con base a Ghedi (BS), non hanno più avuto scampo e l’impatto è stato inevitabile e disastroso. I due equipaggi non hanno avuto scampo e sono morti sul colpo. Con il pilota, Valentini c’era l’ufficiale navigatore, Paolo Piero Franzese  mentre l’ufficiale navigatore Giuseppe Palminteri era con il capitano Dotto. I loro corpi vennero ritrovati solo nei giorni successivi all’incidente a causa del fatto che il territorio interessato dall’episodio è molto impervio. Sempre per questo motivo vennero recuperati con non poche difficoltà. In merito all’incidente è in corso un’inchiesta condotta dalla Procura di Ascoli Piceno per disastro aereo colposo e omicidio colposo e una della Procura Militare di Verona per perdita colposa di aeromobile. L’Aeronautica Militare ha nominato una propria commissione d’inchiesta. Al momento sono all’opera due periti che stanno esaminando le scatole nere recuperate dai rottami dei due jet. Da esse tutti si aspettano molte risposte sul perché è accaduta una simile tragedia. Soprattutto il perché il Tornado del capitano Valentini non ha ripreso immediatamente quota dopo aver terminato la fase addestrativa. Un malore, un guasto, un errore umano tutto può essere. Al momento ogni ipotesi rimane possibile. Saranno i dialoghi radio raccolti dal ‘voice recorder’ e i dati contenuti nelle due scatole nere ad aiutare a capire che cosa è veramente successo nei cieli ascolani. Ci vorranno circa tre mesi per conoscere i risultati del lavoro dei periti incaricati dalla Procura di Ascoli.