crisiRoma, 29 nov. La crisi morde ancora e il IV trimestre che chiuderà  il 2014 non farà eccezione. A sperare in un miglioramento delle vendite e in un effetto `trascinamento` delle feste di Natale, infatti, appaioni essere solo le industrie alimentari, gli ipermercati, i grandi magazzini, e le imprese di informatica e di Tlc. A fotografare il `sentiment` delle aziende per il periodo ottobre-dicembre è la consueta indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere, del commercio e dei servizi, realizzata dal Centro studi di Unioncamere.
“L’intero sistema produttivo nazionale continua a pagare il prezzo di un mercato interno statico e languente”, spiega il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Non a caso, nel terzo trimestre, in tutti i settori hanno tenuto meglio le imprese di maggiori dimensioni, o perchè internazionalizzate oppure perchè in grado di proporre delle promozioni in grado di intercettare meglio i bisogni delle famiglie. E’ quindi proprio sulla capacità di spesa degli italiani e sulla fiducia che occorre lavorare per consentire al Paese di invertire la rotta”.
Nel III trimestre, le imprese manifatturiere segnalano un calo della produzione del -0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente dovuto unicamente all’andamento delle imprese fino a 49 dipendenti (-1,7%) mentre quelle di dimensione maggiore segnano un incremento dello 0,5%. In crescita invece le esportazioni (+2,8%), grazie a un maggior impulso del Nord-Ovest (+3,8%) e del Nord-Est (+3,6%). In lieve frenata le esportazioni delle imprese del Centro (-0,4%).