Un anno appena trascorso da dimehticare sia per quanto riguarda il commercio che il turismo, anche se per quest’ultimo comparto, le previsioni sembrano farsi più rosee a partire dal prossimo anno. E’ quanto emerso questa mattina dalla consueta indagine effettuata dalla Confesercenti di Viterbo e presentata dal suo presidente, nonchè responsabile dell’area Turismo Regione Lazio, Vincenzo Peparello. Che i consumi stiano al palo per questo Natale è merso anche dal rapporto sulle festività di Confesercenti-Swg, in base al quale solamente il 2% degli italiani, 960 mila persone, spenderà più dell’anno scorso. Stessa situazione di ristagno per gli imprenditori del commercio: il 48% di loro non vede alcun miglioramento. Dallo stesso sondaggio si segnala che soltanto un italiano su due (51%) risce ad arrivare a fine mense, il 36% non supera la terza settimana e il 13% addirittura la seconda. Nel Viterbese le cose non vanno meglio. “Preoccupa come vi sia la tendenza al risparmio anche sui beni di largo consumo come pane e farina” – dihciara Peparello . In tale contesto, per Peparello risulta, quindi,del tutto anacronistica la tassa di soggiorno che dal 1 gennaio sarà applicata anche dal Comune di Viterbo. “Su 8400 Comuni soltanto in 400 l’hanno applicata e stanno torndando sui propri passi – ha affermato Peparello- Siamo contrari insieme all’Ascom a questa tassa, anche perchè non si capisce bene dove andranno a finire questi soldi. Saranno spesi per i servizi pubblici? Ma già stiamo pagando le tasse per questi”. Tornando all’indagine, che ricalca in massima parte il trend che l’associazione ha potuto evidenziare a livello nazionale, il Natale dei viterbesi sarà essenzialmente in famiglia, mancando le liquidità per viaggiare. Ma dei segnali positivi per Peparello ci sono e sono quelli che provengono dall’export dell’agroalimentare,anche se, ovviamente incide in tutto ciò l’andamento del mercato nazionale ed internazionale. La crisi ha investito un pò tutti i settori,in primis il comparto della moda, contando oltre una chiusura su quattro di un’attività di abbigliamento tessile o accessori. Le previsioni per il prossimo biennio sono però positive con una ripresa imminente ed un aumento delle forme alternative al commercio tradizionale (ambulanti, e-commerce). Anche sul fronte del turismo, il 2014 è stato un anno critico,visto che le persone non solo spendono meno, ma si fermano anche meno. A ciò si aggiunge l’aggravanre dei costi di benzina e delle autostrade,a cui devono far fronte i turisti. Nel Lazio, difatti, si è registrato il calo dei viaggiatori nelle zone limitrofe con mezzi propri. Le previsioni per ilfuturo, comunque, per quanto riguarda il turismo, sono favorevoli secondo Peparello,con l’apertura nel 2017 di quasi 28 mila unità (più 2,2%). Il turismo,quindi,risulta un settore su cui puntare per la ripresa e proprio per questo motivo Peparello si dice contrario alla tassa di soggiorno, che anzi farebbe da deterrente per l’intero comparto. Tornando alle spese che i viterbesi affronteranno per Natale la Confesercenti ha chiesto dove acquisteranno i regali. La maggior parte di loro ha detto di preferisce le grandi strutture (40%), i siti internet (23%), i piccoli negozi (19%) ed , infine, i mercatini (12%).
Sotto l’albero di Natale di quest’anno si troveranno per lo più abbigliamento, giocattoli,libri e prodotti tecnologici,quali televisori, smartpho9ne e riproduttori audio e dvd. Per quanto concerne il pranzo di Natale, inoltre,l’84% lo preparerà in maniera tradionale. Soltanto un’esigua percentuale (16%) sarà influenzata da culture e tradiizoni diverse da quella italiana. Quindi,anche quest’anno, sulla tavola natalizia dei viterbesi non potranno mancare baccalà, pasta alle noci, cannelloni, lasagne, anguilla. Ma ci saranno, tra i prodotti locali, anche dolci e formaggi. Le festività natalizie saranno trascorse in casa dalla maggior parte dei viterbesi, visato che da Natale fino a Capodanno soltanto il 21 % dei viterbesi andrà in vacanza e tra questi il 74 per cento resterà in Italia.Ma anche il Capodanno si passerà per lo più in famiglia (37%) o con il proprio partner (35%) o con gli amici (21%). Soltanto il 2 % dei viterbesi sceglie gruppi organizzati. Un 5 % rimarrà da solo. Secondo gli intervistati questo Natale sarà come lo scorso anno per il 48%, peggiore per il 29%. Soltanto il 23% dei viterbesi intervistati pensa che sarà migliore. “Purtroppo il problema principale delle aziende rimane il fatturato – conclude Peparello – Il Governo dovrebbe agire in tal senso, magari spostando una parte dei contributi che le imprese pagano nel salario, dandole ai dipendenti”.

