Omar Abdirashid Ali SharmarkeUn vero e proprio plebiscito è stato quello con cui il Parlamento somalo ha approvato la nomina a nuovo primo ministro di Omar Abdirashid Ali Sharmarke. Sono stati 218 su 224 i voti a favore, 6 gli astenuti e nessuno contro. Un’approvazione che ha permesso a Sharmarke di prestare subito il giuramento davanti al presidente della Corte Suprema somala, Ilka Hanaf. Si risolve quindi l’ennesima crisi politica nel Paese del Corno D’Africa. Un Paese che non riesce, nonostante gli ingenti aiuti economici che riceve dalla comunità internazionale, a decollare uscendo dalla perenne crisi che lo attanaglia dal 1991 quando terminò la dittatura militare di Siad Barre.  Attualmente nel Paese africano dilaga la corruzione e l’insicurezza. Fattori che tengono alla larga investitori e bloccano lo sviluppo. Sharmarke,  fino ad ieri ambasciatore negli Stati Uniti, subentra al premier, Abdiwali Sheikh Ahmed caduto in disgrazia.  Il precedente capo del governo somalo è stato infatti, costretto alle dimissioni dopo il voto di sfiducia del 6 dicembre scorso da parte del Parlamento di Mogadiscio intervenuto per porre fine ad uno stallo politico che durava dal 15 ottobre scorso. Il voto infatti, è avvenuto in seguito alla rottura creatasi tra il premier e il Presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud. Sono stati ben 153 i parlamentari che hanno votato a favore delle dimissioni di Abdiwali. Quella di Sharmarke è un ritorno alla guida del governo in Somalia. In precedenza è stato primo ministro dal 2009 al 2010. Con la nomina di questo nuovo premier, sono tre i cambi al vertice di governo avvenuti in due anni in Somalia.