
Si infittisce il mistero sulla morte di Loris, il bambino ucciso a Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa. Dopo l’incongruenza del tragitto tra casa e scuola, ora sotto i riflettori ci sarebbero alcune fascette, compatibili con quella che secondo gli inquirenti sarebbe servita per soffocare Loris, che la madre della vittima avrebbe consegnato alle maestre, dopo la visita delle stesse nell’abitazione del bambino ucciso per esprimere il proprio cordoglio, e che secondo la mamma di Loris dovevano essere utilizzate per un lavoro non concluso a scuola. Ma Giovanna Campo, la Preside dell’istituto che frequentava il bambino ucciso, ha dichiarato che nessuno ha mai richiesto queste fascette: “Secondo quanto mi hanno raccontato le maestre, la mamma di Loris quando sono andate a trovarla per farle le condoglianze ha consegnato loro, tra altre cose, delle fascette, che secondo la signora avrebbero fatto parte di un lavoro non concluso a scuola”. La Campo afferma: “Escludo che a scuola siano state chieste delle fascette, in quanto sono oggetti pericolosi. Nessuno ne ha portate in aula, se non di nascosto”.

