maròLe autorità indiane reagiscono con fastidio alla risoluzione del Parlamento europeo sulla vicenda dei due marò italiani. “In base alle circostanze – ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Syed Akbarrudin- sarebbe stato consigliabile che il Parlamento europeo non avesse adottato questa risoluzione”.
In una breve dichiarazione rilanciata ai media indiani, Akbarrudin ha affermato che “il caso è sub jiudice ed è stato discusso tra l’India e l’Italia. La Corte suprema, nel suo pronunciamento del 14 gennaio ha concesso a Massimiliano Latorre altri tre mesi per rimanere in Italia per ragioni di salute”. Quanto all’altro militare italiano, Salvatore Girone, Akbarrudin ha ricordato che “rimane nell’ambasciata italiana a New Delhi”.
La risoluzione approvata ieri dall’Europarlamento chiede di rimpatriare i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, e di attribuire la competenza giurisdizionale del caso alle autorità italiane o a un arbitraggio internazionale per trovare una “soluzione ragionevole e accettabile” per le parti coinvolte. Nella risoluzione si incoraggia inoltre l’alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, “a intraprendere ogni azione necessaria per proteggere i due fucilieri italiani ai fini del raggiungimento di una soluzione rapida e soddisfacente del caso”.