bossetti-massUna nuova istanza di scarcerazione è stata presentata stamane da Claudio Salvagni, legale di Massimo Giuseppe Bossetti, al gip di Bergamo Vincenza Maccora alla luce delle ultime novità che riguardano l’imputato, in carcere dallo scorso 16 giugno con l’accusa di aver ucciso con crudeltà Yara Gambirasio.

Nelle 13 pagine la difesa ripercorre le tappe di questa vicenda giudiziaria – dal no del gip e del tribunale del riesame di Brescia alla scarcerazione – fino al ricorso in Cassazione (l’udienza è il programma il prossimo 25 febbraio) focalizzando l’attenzione sulle nuove perizie dell’accusa in cui si evidenzia l’assenza di peli e capelli di Bossetti sul corpo della vittima; così come sugli abiti, gli attrezzi e il furgone sequestrati all’indagato. (segue)

Sulla traccia mista (Yara – ‘Ignoto 1’) trovata sugli slip della 13enne, – scomparsa il 26 novembre 2010 da Brembate di Sopra e il cui corpo senza vita è stato trovato in un campo abbandonato di Chignolo d’Isola a tre mesi esatti di distanza -, ci sono “acclarati dubbi scientifici”, a dire del legale Salvagni, dopo la relazione firmata dal consulente dell’accusa Carlo Previderè in cui emerge come il Dna mitocondriale di ‘Ignoto 1’ non corrisponde con quello di Bossetti, contro una piena corrispondenza tra il Dna nucleare del presunto assassino con quello dell’indagato, possibilità difficile da spiegare a dire di diversi esperti genetisti.

Questi nuovi elementi costituiscono quei “fatti nuovi sopravvenuti” che consentono alla difesa di potersi rivolgere nuovamente al giudice dell’udienza preliminare. Il gip di Bergamo ha cinque giorni per decidere sulla nuova istanza con cui l’avvocato di Bossetti chiede la revoca della misura cautelare in carcere o, in subordine, un’altra meno afflittiva.