Piloti di linea che nonostante fossero in Cassa integrazione ed in mobilità lavoravano comunque. E’ questa la truffa all’erario scoperta dalla Guardia di Finanza. Una truffa allo Stato quantizzata a oltre 7,5 mln di euro. Come conseguenza immediata sono stati denunciati ben 36 piloti di aerei di linea italiani. Il gruppo nonostante che negli ultimi sette anni avesse percepito dall’Inps indennità che variavano dai 3mila ai 7mila euro al mese lavoravano all’estero alle dipendenze di compagnie aeree straniere senza aver comunicato la nuova occupazione all’ente di previdenza. Questo, anche quando alcuni piloti hanno iniziato ad usufruire dei cosiddetti ammortizzatori sociali. Addirittura qualcuno ha anche presentato false dichiarazioni che attestavano l’assenza di altri rapporti di lavoro in corso. E’ stato stimato che i piloti oltre alle indennità previdenziali percepivano mensilmente, dalle compagnie aeree straniere, stipendi oscillanti tra i 13mila ed i 15 mila euro oltre a benefit come rimborso per spese per le casa e per l’istruzione dei figli. Ora questi piloti dovranno restituire quanto percepito indebitamente dall’Inps. Inoltre i 36 sono stati anche denunciati all’Autorità giudiziaria ed alla Corte dei Conti per i danni provocati alle casse dello Stato.