Stanotte, aiutati dalle milizie curde siriane, i militari di Ankara hanno recuperato le spoglie di Suleyman Shah, il padre del fondatore dell’impero ottomano Osman Gazi. La tomba ubicata sulle rive dell’Eufrate vicino al villaggio siriano di Karakozac nella provincia di Aleppo, nel nord della Siria era ormai a rischio ormai assediata dal marzo del 2014 dai miliziani dello Stato Islamico, Is. L’area che fino a poco tempo fa era controllata dai turchi, di recente era ormai caduta sotto il completo controllo dell’Is. La tomba nella notte è stata trasferita in via temporanea nei pressi del villaggio di Esme sul confine turco-siriano. L’operazione è stata condotta da 572 soldati turchi coadiuvati da 39 carri armati e 57 veicoli corazzati. Un contingente di mezzi e uomini che hanno sconfinato per 35 chilometri in territorio siriano allo scopo di riportare in patria le spoglie di Suleyman Shah, ma anche di trarre in salvo 38 loro commilitoni posti di guardia alla tomba e porre in sicurezza l’area in cui si era deciso di trasferire le spoglie. Di fatto si è trattato di due operazioni militari compiute all’interno della Siria. Una di recupero spoglie di Suleyman Shah e dei 38 militari turchi e un’altra per prendere controllo area di confine nei pressi del villaggio di Esme. l termine dell’operazione di recupero i militari di Ankara hanno distrutto il complesso che ospitava la tomba allo scopo di evitare che potesse essere utilizzato poi, come base dai miliziani dell’Is. La Turchia ha potuto compiere questa operazione, secondo il governo turco, in nome di quei diritti derivanti dal diritto internazionale, e in nome di una recente mozione parlamentare che ha autorizzato il governo turco a compiere operazioni militari in Iraq e in Siria. Il Mausoleo, secondo un vecchio trattato firmato con la Francia nel 1921, quando questa governava la Siria, era stata edificato in territorio turco. Territorio che la Turchia ancora oggi considera come sovrano e per questo ha promesso di difenderlo da qualsiasi attacco esterno. Su Twitter nel commentare l’operazione militare il Primo Ministro turco, Ahmet Davutoğlu ha scritto che i resti di Süleyman Şah sono stati esumati durante l’operazione e trasferiti in una nuova area nel nord della Siria controllata dai militari di Ankara. Davutoğlu ha anche scritto che Ankara non ha chiesto il permesso o l’assistenza a nessun Paese o gruppo per compiere le due operazioni militari in territorio siriano. Il capo del governo turco ha spiegato che però, sia l’esercito siriano libero sia le forze della coalizione, che combattono lo Stato Islamico in Siria, sono stati però, informati della missione militare turca in Siria.
Ferdinando Pelliccia