artusi“Pellegrino Artusi: L’unita’ italiana in cucina”. E’ questo il titolo di una mostra che l’Istituto italiano di cultura (Iic) a Citta’ del Messico inaugura presso la propria sede il 20 febbraio. L’evento, che si tiene nell’ambito dell’Anno dell’Italia in America Latina, vede la collaborazione con Casa Artusi e la Regione Emilia-Romagna. L’evento vuole essere una celebrazione del contributo che lo scrittore, gastronomo e critico letterario e il suo ricettario hanno dato alla costruzione di una cultura nazionale. A seguire, Laila Tentoni terra’ un intervento sull’autore, padre della cucina italiana accompagnandolo con la presentazione di Casa Artusi. In sintonia con il tema dell’Expo, focalizzato sull’alimentazione e sulla nutrizione, alla mostra seguira’ un laboratorio di cucina sulle minestre artusiane, impartito da una “sfoglina”, cioe’ una cuoca formatasi presso Casa Artusi, che insegnera’ fare la pasta fresca all’uovo, impastata a mano e tirata al mattarello.

“L’unita’ italiana in cucina”

Verranno al pubblico offerti in degustazione prodotti tipici della tradizione emiliano-romagnola. Prima ancora che una persona, Pellegrino Artusi e’ un libro di cucina, si legge nella presentazione dell’evento. Anzi, il libro di cucina per eccellenza, quello che fonda la cucina italiana moderna. Quindici edizioni in vent’anni, dal 1891 al 1911, per essere poi, fino ai giorni nostri, continuamente rieditato, copiato, piratato, tradotto in molte lingue. Una fortuna incredibile per un ricettario, un manuale pratico per le famiglie, come dichiara il frontespizio della Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Ma proprio in queste parole e’ la chiave di un successo tanto travolgente quanto inaspettato, basato su un programma gastronomico semplice e alla portata di tutti. Con questi riferimenti di base, Artusi sviluppa in 790 ricette il primo profilo gastronomico nazionale.