j-kerryCresce negli Stati Uniti il fronte favorevole all’invio di armi all’Ucraina in risposta all’escalation dei combattimenti nell’est e ai nuovi trasferimenti di armi pesanti dalla Russia, un’ipotesi che anche il comandante delle forze della Nato in Europa, il generale Philip Breedlove, sostiene e che l’Amministrazione sta tornando a discutere, scrive il New York Times.

Il segretario di stato John Kerry, che domani sarà a Kiev, è aperto a rivalutare la questione, così come il generale Martin Dempsey, a capo degli Stati maggiori riuniti, mentre il segretario della Difesa Chuck Hagel è favorevole, spiegano le fonti del quotidiano americano. Perfino la consigliera per la sicurezza nazionale Susan Rice da sempre contraria all’invio di armi all’Ucraina, sarebbe pronta a rivedere le sue posizioni.

Il confine dell’assistenza degli Stati Uniti a Kiev nel settore della difesa è stato fino a ora segnato dal termine “non letale”. Quindi, solamente giubbotti antiproiettile, visori notturni, kit di pronto soccorso. Droni per la ricognizione, mezzi blindati, missili anti carro e radar per tre miliardi di dollari è quanto invece raccomanda di inviare a Kiev un rapporto indipendente firmato da personalità come Michele Flournoy e Ivo Daalder (la sempre citata possibile segretaria della difesa e l’ex ambasciatore americano alla Nato). Che sarà pubblicato oggi.

Leader ribelli annuncia mobilitazione, recluteremo 100mila uomini

Il leader dei separatisti filorussi nell’est dell’Ucraina ha annunciato oggi la mobilitazione generale ed il reclutamento di 100mila uomini. “Entro dieci giorni – ha detto Alexander Zakharchenko, dopo l’ennesimo tentativo andato a vuoto di colloqui di pace, citato dalla Donetsk news agency – inizieremo una mobilitazione generale nella Repubblica popolare di Donetsk. Abbiamo intenzione di mobilitare 100mila uomini”.