“La Regione ha deciso di destinare immediatamente 2,5 milioni di euro per gli interventi urgenti, per far fronte alle emergenze prioritarie dopo il maltempo, ed effettuare una ricognizione in tempi stretti dei danni per avanzare la richiesta di stato di emergenza nazionale al Governo”. Lo ha detto in aula in viale Aldo Moro l’assessore alla Difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna della Regione Emilia Romagna Paola Gazzolo.

Al centro dell’attenzione i guasti e black-out della rete Enel. In merito i rappresentanti dell’azienda saranno sentiti in udienza conoscitiva, lunedì prossimo, dalla commissione consiliare Territorio e ambiente. Su disservizi elettrici, infatti, Gazzolo è netta: mon ci possiamo nascondere che, nonostante l’impegno profuso dai tecnici Enel, si sono determinate forti criticità e disservizi inaccettabili, in particolare nelle relazioni con i sindaci ai tavoli delle Prefetture”.

“Tutti i nostri primi cittadini- sottolinea l’assessore – hanno lamentato totale assenza di informazione, pervicacemente richiesta in sede locale e regionale. Dobbiamo fare chiarezza e dare risposte”.

Quanto alle dimensioni dell’ondata di maltempo, la neve ha raggiunto i 70 cm nelle zone montane, 50 in collina e 30 cm in pianura. Le piogge sono state di oltre 100 mm, mentre il vento ha toccato gli 80 Km/h, creando onde marine superiori a 4 metri. Molti torrenti sono esondati, anche perché il mare non riceveva più acqua dai fiumi. Si può affermare, precisa Gazzolo, “che questo evento possa essere considerato assolutamente anomalo se non addirittura eccezionale, quanto meno per la concomitanza di onde e livello marino entrambi elevatissimi”.

Per far fronte all’emergenza, complessivamente hanno operato ad oggi 270 squadre corrispondenti a 1.220 volontari. Quanto allo scenario che si apre ora, l’esponente della giunta spiega che “otterremo la dichiarazione di Stato di emergenza nazionale, accompagnata da risorse per gli interventi di ritorno alla normalità, e questo ci consentirà di avviare la procedura di ricognizione puntuale del danno”.

Quanto accaduto “può essere associato al cambiamento climatico – prosegue Gazzolo – ma quello che deve essere perseguito è l’adattamento a queste nuove condizioni con nuove azioni: revisione del sistema di allertamento, piani di emergenza ad ogni livello istituzionale e strettamente coordinati fra di loro, uso del suolo”. Prevenire, insomma, con una “manutenzione costante del territorio, su cui destineremo risorse”, accanto a “programmi di messa in sicurezza di ampio respiro”. Il tutto, conclude Gazzolo, nell’ambito di “un organico piano a valenza decennale”.