A sei mesi dall’avvio dell’operazione militare contro lo Stato Islamico, Barack Obama oggi presenta al Congresso la richiesta di autorizzazione formale della missione. Nel testo dell’Authorization for Use of Military Force (AUMF) la Casa Bianca chiede l’approvazione di operazioni che escludano “un’offensiva duratura con le truppe di terra” e limiti l’impegno a tre anni.
Sulle truppe di terra si è fatto ricorso quindi ad una formula volutamente ambigua, che non esclude la possibilità di interventi limitati e mirati, nel tentativo di arrivare ad una proposta di compromesso con cui l’amministrazione Obama spera di riuscire ad ottenere il sostegno sia dei democratici che paventano l’idea di un nuovo intervento in grande scala che dei i repubblicani che non vogliono escludere completamente il ricorso alle forze di terra se queste saranno necessarie per sconfiggere l’Is.
E’ la prima volta che il Congresso, che come è noto ha la prerogativa di dichiarare guerra, i cosiddetti ‘war powers’, viene chiamato ad autorizzare formalmente un’operazione militare dal 2002, quando approvò la richiesta di George Bush di attaccare l’Iraq. La nuova autorizzazione sospenderà questa, mentre continuerà a mantenere in vigore quella approvata dopo gli attacchi dell’11 settembre per autorizzare le operazioni anti-terrorismo, e che, secondo l’amministrazione Obama, ha finora fornito la cornice legale alle operazioni contro l’Is.
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“Lo Stato Islamico costituisce una minaccia per il popolo e la stabilità dell’Iraq, della Siria, dell’intero Medio Oriente e per la sicurezza nazionale americana. Se non verrà contrastato, porrà questa minaccia non solo nel Medio Oriente ma anche nel nostro territorio nazionale”. E’ quanto afferma Barack Obama nel messaggio inviato al Congresso insieme alla richiesta dell’autorizzazione formale alle operazioni militari contro l’Is che gli Stati Uniti hanno in effetti già avviato, con i raid in Iraq e Siria, già la scorsa estate.
A questo proposito, il presidente americano ribadisce che le autorizzazioni all’uso dei poteri di guerra, concesse dal Congresso nel 2001 per la lotta al terrorismo, gli hanno finora garantito l’autorità necessaria a colpire l’Is che è “responsabile della morte dei cittadini americani, James Foley, Steven Sotloff, Abdul-Rahman Peter Kassig, and Kayla Mueller”. Ma ora, aggiunge il presidente che ha annunciato un intervento anche per le 15,30 (le 21,30 in Italia), si chiede al Congresso di una nuova autorizzazione per continuare le operazioni contro Is che, sottolinea Obama, “non autorizzerà operazioni di combattimento a lungo termine, larga scala come quelle che il nostro Paese ha condotto in Afghanistan e in Iraq”.
Saranno le forze militari locali “invece che quelle americane ad essere usate per queste operazioni”, aggiunge Obama che comunque avvisa che intende garantire al Pentagono una certa “flessibilità per condurre operazioni di combattimento di terra in alcune limitate circostanze, come quelle per il recupero e il salvataggio o operazioni mirate contro leader terroristici”.
Inoltre si prevede l’utilizzo di forze di terra non da combattimento “per la raccolta di informazioni di intelligence, coordinamento dei raid, assistenza logistica e di altro tipo agli alleati”. Il messaggio di Obama si chiude con un appello al Congresso ad agire con spirito bipartisan perchè “non posso pensare ad un miglior modo di sostenere la nostra sicurezza che votando questa misura e mostrando al mondo che siamo uniti nel combattere la minaccia dell’Is”.


