bossetti-mass“Io voglio scrivere una lettera alla famiglia Gambirasio”. A parlare è Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio della 13enne Yara, scomparsa il 26 novembre 2010 da Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo. In carcere dallo scorso 16 giugno, con l’accusa di aver ucciso con crudeltà la giovane ginnasta, il 44enne muratore racconta alla moglie, in un colloquio dello scorso 13 dicembre riportato tra le quasi 60mila pagine dell’inchiesta, la volontà di rivolgersi alla famiglia della vittima.

“Ho detto a Salvagni (il difensore dell’indagato, ndr) che io voglio scrivere una lettera, che avevo già fatto, l’avrei già fatto, però volevo sentire il suo consenso, io voglio scrivere una lettera alla famiglia Gambirasio”, svela alla moglie Marita, la quale si oppone: “no, no, ti dico di no. Guarda tua mamma, già è uscita la storia, di tua mamma che ha scritto una lettera al Papa (…) che quella era indirizzata alla chiesa no, no, no Massi, lascia perdere la famiglia”.

E poche frasi prima Bossetti se la prende con il ministro dell’Interno Angelino Alfano: fu lui ad annunciare l’arresto del presunto assassino della 13enne. “Alfano è lui che mi ha infangato! Il ministro dell’Interno è lui che mi ha infangato ‘abbiamo preso l’assassino’”, dice rivolgendosi alla moglie.