news-grigio-rossoRoma, 24 mar. Alla Camera, a larga maggioranza, passa la riforma della prescrizione, che ora passerà al Senato. L’impianto per la generalità dei reati resta l’attuale, ma i termini saranno sospesi fino a 3 anni in caso di condanna.Tra le norme più significative, anche l’aumento dei tempi per accertare i delitti di corruzione e i reati commessi con abuso di minori. Ecco, in sintesi, le novità.

Sul fronte della corruzione, il termine-base di prescrizione dei reati di corruzione propria e impropria e in atti giudiziari aumenta della metà. Per esempio, per la corruzione ex art. 319, punita a legislazione vigente fino a 8 anni, il processo dovrà intervenire entro 12 anni pena l’estinzione del reato.

Le lancette si fermano dopo la condanna. Ovvero, la prescrizione resta sospesa per due anni dopo la sentenza di condanna in primo grado e per un anno dopo la condanna in appello. La sospensione però non vale in caso di assoluzione e ha comunque effetto limitatamente agli imputati contro cui si procede.

Oltre alle ipotesi già previste dal codice, la prescrizione sarà sospesa anche nel caso di rogatorie all’estero (6 mesi), perizie complesse chieste dall’imputato (3 mesi) e istanze di ricusazione.

In linea con le convenzioni internazionali e gli ordinamenti europei, per i più gravi reati contro i minori (violenza sessuale, stalking, prostituzione, pornografia etc.) la prescrizione decorre dal compimento del diciottesimo anno.

Le nuove norme, dato che la prescrizione ha valore sostanziale, si applicano ai reati commessi dopo l’entrata in vigore della legge. Il ddl però passa ora al Senato, e oggi il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha lasciato intendere che ci sarà spazio per modifiche al testo.

(AdnKronos) –